La Procura di Roma ribadisce che “sul piano giuridico non vi è alcuna prova scientifica in grado di dimostrare il nesso tra vaccino, sindrome dello spettro autistico, malattie autoimmuni”. Per queste ragioni, i Pm hanno chiesto l’archiviazione di un indagine partita dopo una serie di esposti in cui si domandava di verificare ”l’eventuale tossicità dei vaccini” e il “loro collegamento con lo sviluppo di patologie come l’autismo” e la “correttezza delle condotte tenute dai membri delle commissioni come l’Aifa e l’Ema” nei controlli sui vaccini”. Gli esposti no vax depositati in Procura contro ignoti ipotizzavano i reati di commercio o somministrazione di medicinali guasti e delitti colposi contro la salute pubblica. Secondo i pm di piazzale Clodio ritenere che i vaccini possano causare l’autismo o altre patologie “sulla base di studi pseudo scientifici facilmente smontati – si legge nella richiesta di archiviazione – non solo dalla scienza ufficiale ma dal fatto notorio che le vaccinazioni di massa hanno di fatto debellato malattie come il vaiolo e poliomielite, significa aderire pregiudizialmente ovvero fideisticamente a una tesi, rispetto alla quale qualunque argomento risulta inconsistente”. Quanto al sospetto formulato nei ricorsi che “dietro l’obbligatorietà della vaccinazione vi sia lo scopo di ‘ingrassare’ i bilanci delle società farmaceutiche” il pm conclude che “è sufficiente ad eliminarlo l’analisi dei dati Istat” che ricordano come “nel 2015 tutti i vaccini in Italia hanno fatturato 318 milioni di euro” mentre “i farmaci per l’epatite C, per la quale non esiste vaccino, hanno fatto spendere alle casse del Sistema Sanitario Nazionale sei volte tanto”.
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it
Post simili:
- Via libera ai vaccini aggiornati contro Omicron. Cosa ne sarà di quelli vecchi?
- “Non bastavano i No Vax, ora ci sono anche i No Mask”
- Speranza a Fratelli d’Italia e Lega: “Basta ambiguità sui vaccini”
- Il vaccino italiano che sarà sperimentato in estate sull’uomo
- I 41 possibili “candidati” a vaccini contro il coronavirus