Foto: AS Roma youtube
Il progetto dello Stadio dell’AS Roma
L’archiviazione del procedimento che vedeva la sindaca Virginia Raggi indagata per abuso d’ufficio, a seguito di un esposto presentato dall’architetto Francesco Sanvitto per conto dell’associazione “Tavolo della Libera Urbanistica”, è solo uno degli ultimi segmenti della maxi-inchiesta della procura che voleva far luce sui presunti illeciti legati alla costruzione del nuovo Stadio della Roma.
Due anni sono trascorsi dai primi, clamorosi, arresti che hanno scosso il Campidoglio, il mondo della politica (nazionale e locale) e dell’imprenditoria. Saranno i processi, ancora alle primissime battute, a dire se l’ipotesi accusatoria, secondo cui c’era una sistematica corruzione che ruotava attorno alla figura del costruttore Luca Parnasi, interessato ad edificare l’impianto nell’area di Tor di Valle, ha o no un qualche fondamento. Queste comunque le tappe principali della vicenda giudiziaria.
- 13 giugno 2018: 9 arresti a Roma. In carcere finiscono Parnasi, proponente del progetto dello stadio di Tor di Valle, il suo braccio destro Luca Caporilli, il dirigente di Eurnova Simone Contasta, il collaboratore della società Giulio Mangosi, l’avvocatessa dell’azienda Nabor Zaffiri e il commercialista di fiducia Gianluca Talone. Agli arresti domiciliari vanno il consigliere regionale ed ex assessore della giunta di Nicola Zingaretti Michele Civita, il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Adriano Palozzi di Forza Italia e il presidente di Acea, l’avvocato Luca Lanzalone. Tra gli indagati figurano anche il capogruppo M5s in Campidoglio Paolo Ferrara, quello di Forza Italia Davide Bordoni, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Roma Mauro Vaglio, l’avvocato Daniele Piva, l’assessore allo Sport del Municipio X Giampaolo Gola, il funzionario comunale Daniele Leoni, l’ex capo di Gabinetto al Mibact Claudio Santini, Francesco Prosperetti direttore della Soprintendenza speciale archeologica, e Giovanni Malagò presidente del Coni.
- 25 settembre 2018: la procura chiede l’archiviazione per Malagò chiamato in causa per un episodio di corruzione.
- 20 marzo 2019: il gip firma altri quattro provvedimenti cautelari che scuotono il movimento romano dei Cinque Stelle. Finiscono in carcere per corruzione il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito e l’avvocato Camillo Mezzacapo, arresti domiciliari per l’architetto Fortunato Pititto e il commerciante d’auto Gianluca Bardelli. Indagati l’immobiliarista Statuto e gli imprenditori Pierluigi e Claudio Toti.
- 21 aprile 2019: il gip respinge una richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Roma nei confronti della sindaca dopo l’esposto dell’Associazione ‘Tavolo della Libera Urbanistica’ e ordina nuovi approfondimenti istruttori.
- 13 giugno 2019: il gip ribadisce il no alla scarcerazione richiesta dai difensori di Marcello De Vito.
- 5 luglio 2019: De Vito ottiene gli arresti domiciliari, con il parere favorevole dei pm.
- 12 luglio 2019: la Cassazione annulla con rinvio il provvedimento con il quale il tribunale del Riesame aveva confermato l’ordinanza del gip su De Vito e Mezzacapo. Per i giudici della Suprema Corte, non ci sono “dati indiziari” sufficientemente motivati dal giudice e poi dal Riesame per sostenere che De Vito e Mezzacapo facessero parte del “gruppo criminale” guidato da Parnasi e fossero vittime del suo “metodo corruttivo”. Per la Cassazione, insomma, contro De Vito e Mezzacapo ci sono al momento “congetture” ed “enunciati contraddittori”, tratti dalle dichiarazioni rese ai magistrati dallo stesso Parnasi all’indomani del suo arresto.
- 19 luglio 2019: dopo gli arresti del giugno 2018, andranno a processo in 12, tra cui Parnasi. In tre patteggiano. A giudizio, oltre al costruttore dell’Eurnova, vanno l’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi di Forza Italia, l’ex assessore regionale, Michele Civita del Pd e il soprintendente ai beni culturali, Francesco Prosperetti. I patteggiamenti a due anni riguardano invece alcuni ex collaboratori di Parnasi. La prima udienza in tribunale e’ fissata al 5 novembre 2019.
- 18 settembre 2019: a due giorni dalla scadenza della misura cautelare, il gip accoglie la richiesta di immediato cautelare avanzata dalla procura per De Vito e fissa l’inizio del processo al 4 dicembre prossimo. Sfuma la libertà per De Vito, che rimane così ai domiciliari.
- 5 novembre 2019: processo in vista per Giulio Centemero, tesoriere della Lega, e per Francesco Bonifazi, ex tesoriere del Pd e dallo scorso settembre passato a Italia viva. La procura di Roma chiude il capitolo di inchiesta sui finanziamenti alla politica erogati da Parnasi. Al centro della vicenda ci sono i 150 mila euro erogati nel marzo del 2018 dalla società Pentapigna dell’imprenditore alla fondazione Eyu (guidata da Bonifazi), vicina al Pd, e i 250 . mila euro destinati, in due tranche (2015 e 2016), all’onlus ‘Più Voci’, presieduta da Centemero. Centemero, Bonifazi e Parnasi, in concorso, rispondono del reato di finanziamento illecito. A Bonifazi è contestata anche l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
- 16 gennaio 2020: ci sarà un maxi processo per il nuovo Stadio della Roma con 16 imputati. Lo hanno deciso i giudici dell’ottava sezione penale del tribunale che hanno riunito oggi tre procedimenti, originariamente distinti e sparsi davanti a collegi differenti. C’è quello che chiama in causa il costruttore Luca Parnasi, con altri 11 imputati, quello che riguarda l’ex presidente di Acea Luca Lanzalone con un altro imputato e il fascicolo che coinvolge De Vito e Mezzacapo.
- 28 gennaio 2020: la procura chiude un terzo filone di indagine, notificando l’avviso a dieci persone: tra queste, oltre a Parnasi, De Vito e Mezzacapo, figurano anche i costruttori Pierluigi e Claudio Toti e l’immobiliarista Giuseppe Statuto. I reati contestati dai magistrati, a seconda delle singole posizioni, sono quelli di corruzione, traffico di influenze ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. I fratelli Toti erano interessati all’iter amministrativo che riguardava il progetto di riqualificazione degli ex Mercati Generali, mentre la societa’ del gruppo Statuto puntava a costruire un hotel nell’area dell’ex Stazione Trastevere. Per Stefano Donnarumma, ad di Acea, si va verso richiesta di archiviazione.
- 29 gennaio 2020: la procura di Roma rinnova la richiesta di archiviazione per Virginia Raggi e il gip stavolta concorda con le conclusioni dei pubblici ministeri.
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it
Post simili:
- Stadio Roma: revocati domiciliari a Parnasi, obbligo di firma e di dimora
- Inchiesta sullo stadio della Roma, Marcello De Vito è tornato in libertà
- Stadio Roma: chiesto il processo per Luca Parnasi
- L’assessore allo Sport del Campidoglio Frongia indagato per corruzione
- Stadio Roma: 12 a giudizio, tra cui Parnasi e l’ex assessore Civita