Cristiano Minichiello / AGF
Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato (Agf)
Il Consiglio di Stato boccia sostanzialmente la decisione del Governo di trasferire le deleghe in materia di turismo al ministero dell’Agricoltura, con un parere in cui si esprime un giudizio che “non può non essere perplesso”. I giudici di Palazzo Spada, nell’analizzare il decreto che spostava le competenze dal ministero dei Beni Culturali a quello delle Politiche Agricole, sottolineano che “il turismo non può essere riguardato come funzione ancillare di altre funzioni statali, siano esse quelle riguardanti i beni culturali siano quelle riguardanti l’agricoltura, l’alimentazione e le foreste, ma semmai come legante di un coordinamento complesso tra tutte le forme di presentazione e di produzione del territorio italiano nella loro potenzialità di fruizione turistica”. Si tratta infatti di una materia “di speciale complessità”: “non appare congruente con l’impianto costituzionale – si legge nel parere – oltre che legislativo primario, trattare il turismo come un aggregato della funzione riguardante l’agricoltura e le foreste, come sembra emergere dall’articolato”.
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