AGI – Il “Quasi amici” teatrale all’italiana conquista la penisola: l’adattamento di Alberto Ferrari della commedia francese sta facendo registrare il tutto esaurito in decine di teatri da Nord a Sud anche nella sua seconda stagione, grazie alla comicità irresistibile di Paolo Ruffini e all’intensa interpretazione del protagonista tetraplegico offerta da Massimo Ghini. Lo spettacolo nei primi mesi del 2024 ha già girato una quindicina di teatri, tra cui il Manzoni a Milano e il Parioli a Roma, ricevendo un’ottima accoglienza. Il tour prosegue con le tappe di Civitavecchia e Gaeta (martedi’ 5 marzo).

Poi si sposta in Puglia (sabato 9 marzo a Gioia del Colle e domenica 10 a Canosa) e in Campania (tra Portici, Arzano e Castellammare tra il 13 e il 17 marzo) prima di tornare nuovamente al Nord. Il 20 marzo a Carate Brianza, il 21 a Ostiglia nel Mantovano, il 22 a San Dona’ di Piave nel Veneziano, il 23 e il 24 a Prato e il 25 a Viareggio e il 26 a Sassuolo. In aprile, tra il 9 e il 14, lo spettacolo sarà di scena tra Monfalcone e Trieste.

La trasposizione teatrale del secondo film francese più visto di tutti i tempi, con Eric Toledano e Olivier Nakache, alterna momenti di leggerezza ad altri di riflessione sulla condizione umana e sulla disabilità. Il testo riprende in una chiave più italiana, soprattutto nelle battute, la storia del facoltoso Filippo (Massimo Ghini), narcisista ma anche colto e intelligente. Vedovo, è diventato tetraplegico in seguito a un incidente in parapendio. La sua agiatezza gli assicura le miglior cure, ma è stanco della sua vita in cui entra casualmente lo sbandato Driss (Paolo Ruffini), un ragazzo cresciuto in periferia e che è stato in galera nel tentativo di farsi strada nella vita.

L’incontro regalerà a Filippo leggerezza e un pizzico di follia e a Driss un nuovo equilibrio. Molto bravi anche gli attori che fanno da contorno ai protagonisti: Claudia Campolongo nei panni dell’assistente Yvonne, Francesca Giovannetti, Leonardo Ghini (figlio dell’attore romano), Gianmarco Trulli, Giulia Sessich e Diego Sebastian Misasi.
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