Maria Laura Antonelli / AGF
Sergio Costa
“È stato un anno davvero intenso. Ricordo la ‘chiamata alle armi’ di Luigi Di Maio: ‘Dopo una vita trascorsa a denunciare e a scoprire emergenze e problemi, adesso puoi avere l’occasione di trovare le soluzioni’. E questo è stato il mio faro nell’azione di governo come ministro dell’Ambiente”. Sono le parole del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, a un anno dall’avvio dell’esecutivo giallo-verde.
“Fin da subito – dice Costa in un’intervista all’Agi – abbiamo voluto imporre un cambio di paradigma, non solo ambientale ma anche economico. Ritengo infatti che non esista dicotomia tra economia e ambiente. Mi riferisco ai decreti end of waste, ad esempio. Ho firmato proprio pochi giorni fa quello che permetterà di riciclare ogni anno 900 mila tonnellate di pannolini e prodotti assorbenti per la persona. Il rifiuto diventa risorsa producendo materiali come la cellulosa. O come il grande piano Marshall per sbloccare 6,5 miliardi di euro per cantieri per la tutela del territorio e la sua messa in sicurezza contro il dissesto idrogeologico”.
“C’è poi la legge Salvamare che, appena approvata dal Parlamento, che è sovrano, consentirà ai pescatori di riportare a terra la plastica pescata nelle reti, operazione fino ad oggi vietata. Ma penso anche alla grande campagna #plasticfree che si è diffusa in tutto il territorio. Vogliamo lavorare al fianco delle aziende, per l’economia circolare e per la conversione dei cicli produttivi affinché nessuno resti indietro”.
L’iniziativa più sofferta in termini di risultato?
“Ci sono stati molti momenti difficili, duri, penso alle settimane in cui abbiamo trattato con ArcelorMittal l’addendum ambientale con un contratto già bloccato. Abbiamo ottenuto dei risultati, penso all’anticipo della chiusura dei parchi minerari, al controllo preventivo del ministero dell’Ambiente in caso di aumento della produzione, all’apposizione dei migliori filtri disponibili, consapevole però che da un lato di più non si poteva ottenere e dall’altro che ai cittadini non sarebbe bastato. Mi chiedo perché il governo precedente, che aveva davanti una prateria di spazio e un contratto ex novo da scrivere, non abbia pensato alle tutele ambientali. Il lavoro che stiamo ultimando sulle bonifiche, un disegno di legge che abbiamo chiamato Risanambiente, è tra i più sofferti: ho incontrato in tutta Italia il dolore dei cittadini costretti a vivere in zone che aspettano le bonifiche da decenni, ho sentito la loro sofferenza, mi ci sono dovuto calare dentro e riviverla per poter trovare nuove strade e nuove soluzioni. Oggi credo che siamo sulla strada giusta. Non ho voluto portare in consiglio dei ministri il ddl prima delle elezioni per non dargli il colore della campagna elettorale. L’ambiente è di tutti: l’aria inquinata la respirano sia chi è di destra che di sinistra. È una frase che dico sempre e che vale per tutti. Voglio che l’ambiente sia percepito come un valore universale, di tutti e per questo ho avviato un’ottima interlocuzione con le regioni e con gli enti locali, perché senza la loro fattiva collaborazione non potremo risolvere i problemi”.
L’iniziativa di cui va più fiero.
“Quella che è partita come una campagna comunicativa è diventato uno straordinario strumento di sensibilizzazione ambientale e di educazione ambientale. Mi riferisco alla campagna #plasticfree che si è diffusa come un’onda in tutto il Paese. Sì, ne vado fiero. Hanno aderito università, altri ministeri (l’ultimo il Mef), ambasciate, scuole, stabilimenti balneari, regioni, in una gara a chi fa prima e fa meglio. È un bel risultato. Figlio di questo impegno per tutelare il nostro mare è il ddl Salvamare che aspetto con ansia che venga calendarizzato. Sarebbe bellissimo che questa fosse la prima estate che vede i pescatori alleati del mare e dei cittadini”.
Inquinamento da plastica
Cosa si farà nell’immediato?
“Lo sblocco delle bonifiche. Subito porterò in Cdm il ddl Risanambiente. I buchi neri d’Italia, i sin, i luoghi più inquinati del Paese non possono più aspettare. Le migliaia di persone che vivono a contatto con suoli, aria e acqua inquinati non possono più aspettare. Abbiamo trovato il modo per sburocratizzare le bonifiche e vogliamo che il 2019 sia l’anno che velocizzerà i processi. Non solo: deve essere anche l’anno della riduzione dei rifiuti. In manovra di Bilancio voglio inserire dei fondi che aiutino i consumatori a detrarre fiscalmente gli acquisti fatti a imballaggi zero. È la nostra visione: non colpevolizzare chi produce inquinando ma premiare chi lo fa in maniera sostenibile. Mai contro qualcuno, ma a favore”.
Provi a darsi un voto …
“Preferirei che i voti me li dessero i cittadini. Sono sempre molto attento ai commenti, ai suggerimenti, alle critiche anche. Fanno crescere. Vorrei poi che passasse un concetto per me importante: intorno a me c’è una squadra di professionisti che lavora senza sosta per l’ambiente. Davvero quasi h24 al servizio del Paese. Approfitto di questa domanda per ringraziarli di cuore e ringraziare tutti quei cittadini e cittadine che ogni giorno ci fanno sentire il loro affetto e la loro presenza”.
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