Foto:Science Photo Library
cocaina
Alle carneficine perpetrate in Messico dai narcotrafficanti, di cui le ultime nei giorni scorsi, contribuisce indirettamente anche il consumo crescente e massiccio di cocaina in Italia. La “guerra civile” per la polvere bianca, secondo il Global Drug Survey 2018, si combatte per un quantitativo enorme di droga che finisce primi fra tutti in tre Paesi: gli Stati Uniti e poi l’Italia e il Canada, che si contendono il secondo posto nella classifica dei Paesi col maggior consumo di coca in rapporto alla popolazione.
L’allarme è rilanciato da un articolo del Corriere Canadese (“La cocaina invade Italia e Canada”), in cui si sottolinea come i carichi di cocaina bloccati nelle dogane del Vecchio Continente abbiano fatto segnare “un aumento senza precedenti”.
“Secondo l’European Investigative Collaborations, quest’anno il conto complessivo potrebbe sfiorare le 200 tonnellate, contro le 150 del 2018. Nei soli porti italiani, dal primo gennaio al 31 ottobre, ne sono state sequestrate più di cinque tonnellate. Il 168 per cento in più rispetto al 2018″.
“Da Roma a Berlino, da Zurigo a Parigi e Londra il consumo di doga è d’altronde in continua crescita – ricorda il Corriere Canadese – e aumentano di conseguenza anche gli affari delle organizzazioni criminali”. Secondo l’Europol, su scala globale il business coca frutta almeno 300 miliardi di euro annui di ricavo per una produzione complessiva di circa duemila tonnellate, di cui 700 finiscono in Europa mentre il resto va quasi interamente sul mercato nordamericano.
La crescita dei consumi ha anche modificato la geografia dei traffici: “In Italia, al porto di Gioia Tauro si sono aggiunti altri scali come Genova e Livorno. Nel capoluogo ligure, a gennaio, era stato intercettato un carico di 2 tonnellate, il singolo sequestro più ingente degli ultimi 25 anni”.
I carichi in arrivo dal Sud America si dividono lungo due rotte principali verso l’Europa: “Una – conclude l’articolo – conduce ai porti spagnoli di Algeciras, Valencia e Barcellona. L’altra verso Rotterdam ed Anversa, dove nel 2018 sono state bloccate ben 51 tonnellate di cocaina”. In Canada invece l’ingresso principale passa per lo scalo di Montreal.
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