AGI – Slitta la nomina attesa per questa mattina del nuovo sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano, argomento all’ordine del giorno della riunione del consiglio di amministrazione, che si è conclusa. L’ipotesi accreditata di Fortunato Ortombina che dalla Fenice dovrebbe arrivare alla Scala come successore di Dominique Meyer, resta più che valida.
A posticipare il tutto, a quanto si apprende, sarebbe stata la proposta fatta ai consiglieri, dal sindaco Beppe Sala, che è anche presidente della fondazione che controlla il teatro, di prorogare di un anno – fino al 2026 – il mandato di Meyer e del direttore musicale Riccardo Chailly, entrambi in scadenza nel febbraio 2025. Il Cda avrebbe condiviso la proposta, senza però procedere alla votazione. Su questo dovrà esprimersi anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Il colpo di scena, o ancora più appropriato, il “coup de the’atre” durante la riunione del Cda ha spiazzato anche i consiglieri, che arrivando al Piermarini avevano ottimisticamente detto “speriamo” oggi si arrivi alla nomina. D’altra parte nell’ultimo cda dell’11 marzo scorso, era emerso che c’era ‘piena’ condivisione tra Sala e il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, sul nome di Ortombina. Quindi dopo queste settimane di riflessione si attendeva solo la ratifica della nomina da parte dei consiglieri. Invece la proposta del sindaco e presidente Giuseppe Sala, di prorogare fino al 2026 Meyer e Chailly, riporta tutto a bocce ferme, almeno finché non si pronuncerà Sangiuliano.
D’altra parte che Meyer godesse dell’appoggio del sindaco che gli ha sempre riconosciuto il lavoro fatto negli anni difficili della pandemia, riuscendo a mantenere i conti in ordine, era cosa nota. Così come il gradimento dell’orchestra, che in una lettera inviata al sindaco sala e al Cda, un paio di settimane fa, aveva chiesto la proroga del sovrintendente di due anni, fino al 2027. All’orizzonte si intravede più di una nube: non solo per il desiderio del ministro di avere finalmente un sovrintendente italiano, per interrompere un ventennio di guida straniera, ma anche perché Dominique Meyer l’8 agosto del 2025 compira’ 70 anni, oltrepassando la soglia del limite di eta’ per i sovrintendenti, voluto proprio da Sangiuliano.
Se lo scoglio sarà superato, e la proroga di un anno digerita, nel 2026 arriverebbero Fortunato Ortombina da La Fenice di Venezia al posto di Meyer e Daniele Gatti (è la voce più insistente) dal Maggio Musicale Fiorentino sul podio di Chailly.
Il ministero: le proroghe bloccano il rilancio del settore
“Ci stiamo adoperando molto per l’Opera e per infondere al settore una nuova dinamicità, ma le situazioni indefinite e le proroghe rischiano di frenare il rilancio del sistema delle Fondazioni lirico-sinfoniche”. È quanto ha dichiarato il Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi. “Valuteremo degli approfondimenti tecnici – aggiunge Mazzi – da effettuare nell’esercizio dei poteri di vigilanza”. “Siamo molto rispettosi delle prerogative del Consiglio di amministrazione del Teatro alla Scala e delle aspettative della città di Milano. Il Teatro alla Scala è un orgoglio della Nazione, un vanto per Milano e un’eccellenza italiana ed è per questo che lo sosteniamo con determinazione. Nel biennio 2023/2024 – ricorda il sottosegretario – il Ministero della Cultura lo ha, infatti, finanziato con circa 83 milioni di euro. Queste sono le certezze che forniamo ai lavoratori della Scala e non dipendono dalle nomine che, per loro natura, sono soggette a scadenza. Un mandato ha un termine, proprio per favorire il ricambio e il rinnovamento, e prescinde dalla valutazione sul lavoro svolto”.