“Il lockdown sta dando i suoi frutti, non c’è dubbio lo vediamo dai modelli matematici e dalle curve, la discesa pero’ è molto lenta. Il numero dei morti è ancora alto, come facciamo dire di aver superato la fase 1? Dobbiamo essere assolutamente cauti”. Lo ha detto a Radio Anch’io Gianni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss).
“Da una parte – ha aggiunto – si parla moltissimo di fase 2 ed è normale perché c’è la necessità di riaprire le attività produttive, anche noi virologi ce ne rendiamo conto, ma dall’altra parte vediamo nel bollettino dei numeri ancora alti”.
Rezza ha sottolineato che “La scuola da noi resta chiusa, una prudenza in più non fa male. Sembra che ci dimentichiamo tutto, ma ci ricordiamo cosa è successo a Bergamo e a Codogno poche settimane fa?”. E sul tema tamponi l’esperto ha ricordato che “c’è stata una carenza di reagenti, non di tamponi. Ma su questo c’è una competizione mondiale europea nella produzione. La via di Firenze potrebbe essere una strada”.
Parlando poi del campionato di calcio, e quindi della ripresa degli incontri, Rezza ha detto che “non è un no secco ma la preoccupazione di riprendere un campionato c’è. Si tratta di sport di contatto. Deciderà il governo”. Quanto all’argomento spiagge, l’esperto ha concluso: “Per ora è prematuro, dobbiamo vedere evoluzione dell’epidemia”.
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