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Migranti recuperati nel Mediterraneo, immagine d’archivio
È una strage delle donne e dei bambini quella consumatasi nella notte, a sei miglia da Lampedusa. Tredici le salme strappate al mare fino a questo momento dai soccorritori: tutte donne, alcune incinte. Una sopravvissuta è stata trasferita a Palermo con sintomi di annegamento e sarebbe in coma. Secondo alcuni testimoni tra i dispersi ci sarebbe anche 8 bambini e altre donne in gravidanza. Una delle superstiti ha raccontato di avere perso la sorella più grande e la figlia di quest’ultima, di appena 8 mesi.
In circa cinquanta erano a bordo della barca, secondo i testimoni, 22 quelli salvati nelle fasi concitate dei soccorsi da parte della Guardia costiera e della Guardia di finanza, diventate tragiche, secondo una prima ricostruzione, quando, intorno alle 3, i migranti, in forte agitazione, complici anche le difficili condizioni meteo, si sono affollati su una parte del natante provocandone il ribaltamento.
La procura ha aperto una inchiesta contro ignoti per naufragio, omicidio plurimo colposo, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte per conseguenza di altro reato. A coordinare le operazioni investigative è il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, arrivato sull’isola con la polizia. È stata effettuata una ispezione cadaverica esterna alla presenza anche del magistrato che, a bordo di una vettura della polizia di Stato, ha lasciato il molo Favaloro per trasferirsi alla caserma della Guardia costiera. I cadaveri sono stati poi trasportati in un centro nei pressi del santuario della Madonna di Porto Salvo per consentire ai sopravvissuti il riconoscimento.
“Non si può morire in questo modo. Occorre individuare canali, favorire azioni che rendano il Mediterraneo più sicuro. Servono scelte concordate per impedire queste tragedie. Una strage insensata e dolorosa”, è lo sfogo amaro del sindaco di Lampedusa, Totò Martello, a pochi giorni dalla commemorazione delle vittime della strage del 3 ottobre 2013.
Intanto, quaranta persone, tra cui un bimbo e un neonato, sono stati soccorsi dalla Open Arms. Lo rende noto la stessa Ong spagnola: “Erano su un’imbarcazione di legno nell’oscurità, tra loro un bimbo e un bebè. Li abbiamo trovati così. Per fortuna hanno trascorso la notte a bordo”.
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