Riteniamo la situazione molto grave e per noi fermare il contagio viene prima di qualsiasi altra cosa. Se distribuire cibo a casa diviene indispensabile, ci devono pensare lo Stato, la Protezione Civile e gli organi preposti. Noi ci fermiamo!”: lo annuncia “Riders Union Bologna”, il gruppo che riunisce parte dei fattorini che fanno consegne a domicilio nel capoluogo emiliano.
“Abbiamo lavorato in questi giorni – sottolineano i riders bolognesi – in preda alla paura che in tante e tanti vivono in questo momento così delicato. Abbiamo lavorato principalmente per piattaforme che non ci hanno fornito, nonostante le nostre incessanti richieste, nonostante le leggi dello Stato, i dispositivi di sicurezza necessari”.
L’invito a tutti i colleghi è quello di “astenersi dal servizio” fino a tutta la durata dell’ordinanza restrittiva emanata dal governo. Secondo Union Riders Bologna “le indicazioni di sicurezza fornite dal Governo non sono possibili da rispettare per le app del food delivery. Non lo sono a maggior ragione da oggi quando abbiamo scoperto incredibilmente di trovarci davanti a un’irresponsabile liberalizzazione delle attività di consegna a domicilio. Sembra quasi – concludono i riders – che esse siano diventate un servizio pubblico indispensabile al pari della sanità, delle farmacie, dei negozi di generi alimentari: un servizio essenziale che dovremmo svolgere noi senza tutele, invisibili di questa economia”.
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