Cronaca

Sangue nel cuore della ‘Roma bene’. Prati è sotto shock

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Nove mesi dopo il decesso della giovane Desirée Mariottini, avvenuto a San Lorenzo, è ancora una vicenda, seppur con una dinamica profondamente diversa, legata allo spaccio e al consumo di stupefacenti a scuotere le notti della Capitale.

Il brutale omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso con 8 coltellate da due giovani statunitensi, ha lasciato sgomenti residenti, commercianti e turisti nel centralissimo quartiere Prati, dove si è consumato il delitto.

Ma se a San Lorenzo, quartiere popolare abitato da anziani e studenti, caratterizzato da una movida spesso disordinata, si è subito alzata la richiesta di maggiore sicurezza, in Prati la situazione è differente. Il quadrante è un dedalo di vie ordinate, sorte attorno al distretto militare sabaudo di viale Giulio Cesare, a due passi dal Vaticano e Castel Sant’Angelo, costellato di eleganti negozi di abbigliamento, bed & breakfast, locali alla moda per aperitivi e ristoranti frequentati soprattutto da turisti e professionisti che gravitano attorno alla città giudiziaria di piazzale Clodio.

La scena del crimine è una piccola via laterale di Piazza Cavour, sede della Corte di Cassazione, piena di negozi e locali, posizionata sul lato dei giardini a pochi passi dalla chiesa Valdese. La strada oggi è diventata luogo di pellegrinaggio di passanti, residenti, negozianti o rappresentanti delle forze dell’ordine, che si fermano per lasciare un fiore, un bigliettino o dire una preghiera.

“La sera noi chiudiamo più tardi di altri negozi, verso l’una, ma ci sentiamo tranquilli, qui durante il giorno c’è molto transito di macchine e persone, in questo lato della piazza la sera passano meno persone ma la presenza della caserma dei Carabinieri a due passi aiuta”, raccontano nella gelateria a due passi dal luogo del delitto. La farmacista che ha il negozio in via Pietro Cossa proprio di fronte al punto in cui Cerciello Rega è stato accoltellato aggiunge: “Noi chiudiamo alle 20 e riapriamo alle 8, non ci siamo accorti di nulla, siamo increduli, questa comunque è una zona tranquilla. Magari, rispetto a 15 anni fa, nelle vie laterali capita di vedere qualche furto in più ma nulla del genere rispetto a quanto è successo ieri”.

E il titolare della macelleria dall’altro lato della strada ribadisce: “Questo è un quartiere tranquillissimo, siamo qui da sempre e non è mai successo nulla, nè fatti di droga nè altre cose spiacevoli come quella di ieri”. Anche i turisti che transitano nella zona appaiono dello stesso parere. “Veniamo dalla Florida, stiamo facendo un tour in Italia, abbiamo l’hotel in questa zona perché volevamo visitare il Vaticano, Roma ci sembra una città sicura”, racconta una coppia di viaggiatori di mezza età.

L’ultimo fatto di sangue a Prati risale ad ottobre 2016, quando bande di giovanissimi si sono fronteggiate di notte in piazza Cavour dando vita ad una maxi rissa terminata con un ragazzo di 16 anni in una pozza di sangue, ferito a coltellate. Sull’episodio è in corso il processo di primo grado, che vede tre ragazzi imputati per tentato omicidio, mentre un quarto giovane, due anni fa, è stato condannato a 4 anni.

Nel maggio di quell’anno, in zona piazzale Clodio, l’anziano gestore di un negozio di ‘Vini e Oli’ fu ucciso con il collo di una bottiglia da un tassista ubriaco di origini brasiliane al quale era stato negato altro alcol. E’ invece del luglio del 2011, l’omicidio a colpi di arma da fuoco di Flavio Simmi, 33enne raggiunto da nove colpi di pistola da due killer in moto davanti agli occhi della moglie.

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