Cronaca

Salvini e Raggi tornano a discutere della gestione della Capitale

salvini raggi roma 

Non cessa il fuoco di fila sulla gestione della Capitale: per “portare via la monnezza” a Roma non serve uno scienziato così come per evitare i gabbiani “avvoltoi”. È l’accusa che il ministro dell’Interno Matteo Salvini fa a chi oggi amministra la Capitale. Per fare il sindaco, ha proseguito, “bisogna avere le spalle larghe” e se uno sceglie di fare il primo cittadino, l’assessore, il ministro o il presidente “deve capire che cosa si è in grado di fare”. Sulla Raggi, con chi insiste nelle domande, replica: “ho invitato a votarla, ora quando la gente mi vede dice di fare veloci”.

A stretto giro è arrivata, via social, la replica di Virginia Raggi: “A Salvini voglio dire che ho le spalle larghe e non mi spavento facilmente. Io le villette dei clan mafiosi le ho abbattute, dopo decenni anni di silenzio delle precedenti giunte: otto case del clan Casamonica buttate giù dalla ruspa. Infine, per togliere la spazzatura non serve assolutamente uno scienziato ma sono necessari duro lavoro e costanza. Di certo non bastano due tweet e qualche battuta ad effetto. Ma io non voglio inutili polemiche elettorali. Lavoriamo”, ha scritto la sindaca sul suo profilo Facebook.

Caustico il commento del Partito democratico, affidato a Stefano Pedica: “Salvini e Raggi mettano fine a questa ridicola sceneggiata elettorale. Mentre il ministro leghista e la sindaca grillina continuano a lanciarsi frecciatine e battute, la Capitale sprofonda ogni giorno di più nel degrado e nessuno muove un dito”. Che poi conclude in una nota: “Non ci vuole uno scienziato per capire che tra Lega e 5 stelle non c’è chi scegliere. Sanno solo vendere fumo”.

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