Che sia vero o no, l’intento declamato era nobile: alleggerire le pene degli anziani costretti in casa con la ‘rivista che vanta il maggior numero di imitazioni’. Invece recluso c’è finito lui, Nunzio M, 41 anni, arrestato per aver avere rubato all’Esselunga 42 copie della ‘Settimana enigmistica’.
Nell’interrogatorio di convalida, spiega all’AGI il suo legale Antonio Nebuloni, si è giustificato dicendo che avrebbe voluto venderle ai ‘vecchietti’ della sua zona al prezzo ribassato di un euro, settanta centesimi in meno della somma dovuta. II guadagno sarebbe stato doppio: per lui che si metteva una manciata di spiccioli in tasca e per loro che avrebbero potuto distrarsi dai cattivi pensieri, evadendo dalla clausura imposta dal virus.
Come si evince dal verbale di arresto, il 25 aprile, Nunzio M. ha attirato l’attenzione di una cassiera del punto vendita di via Suzzani, a Milano, perché ha lasciato il supermercato intorno alle 16 “con una voluminosa busta gialla colma di merce senza uscire dal percorso delle casse del supermercato”. Uno degli addetti alla sicurezza ha allertato una pattuglia della Polizia di passaggio ed è emerso che l’uomo non aveva pagato, oltre a due scatolette di tonno, tubetti di dentifrici, biscotti e altro, le copie della nota rivista, per una spesa totale di 232 euro. Il giudice ha convalidato l’arresto, visti anche i suoi numerosi precedenti in materia di ricettazione e furto.
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