“In alcuni Paesi sono riprese le celebrazioni liturgiche con i fedeli; in altri se ne sta valutando la possibilità; in Italia, da domani si potrà celebrare la Santa Messa con il popolo”. Così Papa Francesco dopo il Regina Caeli, dalla Biblioteca del Palazzo apostolico vaticano. “Ma per favore – ha aggiunto a braccio – andiamo avanti con le norme, le prescrizioni che ci danno per custodire così la salute di ognuno e del popolo”.
“Di fronte all’esperienza dell’errore e del peccato – che tutti facciamo -, lo Spirito Santo ci aiuta a non soccombere e ci fa cogliere e vivere pienamente il senso delle parole di Gesù: Se mi amate, osserverete i miei comandamenti”. Il Pontefice ha sottolineato che “i comandamenti non ci sono dati come una sorta di specchio, nel quale vedere riflesse le nostre miserie e incoerenze. No – ha aggiunto -, la Parola di Dio ci è data come Parola di vita, che trasforma il cuore, la vita, che rinnova, che non giudica per condannare, ma risana e ha come fine il perdono. È la misericordia di Dio – ha aggiunto a braccio -, è così”.
“Una Parola che è luce ai nostri passi. E tutto questo è opera dello Spirito Santo! Egli è il Dono di Dio, e’ Dio stesso, che ci aiuta a essere persone libere, persone che vogliono e sanno amare, persone che hanno compreso che la vita è una missione per annunciare le meraviglie che il Signore compie in chi si fida di Lui”.
Lo Spirito Santo “è il Dono dell’amore di Dio che discende nel cuore del cristiano”, ha precisato il Pontefice rimarcando che lo Spirito stesso “guida”, “illumina”, “rafforza”, “affinche’ ognuno possa camminare nella vita, anche attraverso avversità e difficoltà, nelle gioie e nei dolori, rimanendo nella strada di Gesù”.
“In questi tempi di pandemia in cui siamo più consapevoli della cura della casa comune, mi auguro che tutta la riflessione e l’impegno comune aiutino a creare e a fortificare atteggiamenti costruttivi per la cura del Creato“. Il Pontefice ha ricordato ‘La Settimana Laudato si” (che si concluderà il 24 maggio), istituita per il quinto anniversario della pubblicazione dell’omonima enciclica.
Infine un pensiero per lo stato salute della Terra affidato a Twitter: “Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti”.
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