“La misura del distanziamento sociale resta quella più importante. Un metro aiuta, ma se una persona tossisce o starnutisce meglio due”. Ad affermarlo ad “Agora’” su Raitre è Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Iss.
“All’interno dei luoghi pubblici – ha ricordato Rezza – servirà poi l’uso di barriere fisiche come la mascherina che proteggono non noi ma gli altri dalle ‘goccioline‘”.
Quanto ai divisori in plexiglass sulle spiagge? “Non sta a noi decidere certe cose – risponde Rezza – spero che gli italiani possano fare le vacanze, se le meritano, qualsiasi soluzione si trovi bisognerà rispettare il distanziamento sociale”
Poi il monito: “E’ evidente che dobbiamo prepararci alla riapertura, dobbiamo studiarne bene tempi e modi ma c’è troppa pressione, si parla troppo di ‘fase 2‘: ancora ieri ci sono stati più di 500 morti e i casi totali sono ancora tanti. Siamo ancora nella fase 1, non bisogna dimenticarlo”, ha detto Rezza ad “Agorà” su Raitre.
“Ospedali e Rsa sono luoghi in cui l’epidemia si è amplificata”, ha sottolineato Rezza , secondo cui “la mancanza di dispositivi di protezione individuale, la scarsa preparazione nel controllo delle infezioni, l’invecchiamento della popolazione sanitaria – ha ricordato Rezza – sono condizioni che si sono accumulate negli anni sul territorio. Ci sono stati troppi focali ospedalieri, sintomatica l’alta percentuale di operatori sanitari tra i contagiati”.
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