Recensire 'Intermezzo' è molto difficile

AGI – Intermezzo di Sally Rooney lascia sospesi, interdetti. È uno di quei libri che, conclusa l’ultima pagina, vanno riposti sulla libreria, in segno di distacco. È uno di quei libri che vanno digeriti, meditati. È uno di quei libri su cui bisogna tornare a mente fredda, dopo aver riflettuto, analizzato, ripensato. E uno di quei libri per cui non esista risposta netta alla domanda: “Ma ti è piaciuto?”. “Non lo so”, è l’unica confessione possibile.

Anche se il titolo e la copertina rimandano all’universo scacchistico, Intermezzo non parla di questo sport. Almeno non apparentemente. Gli scacchi stanno sullo sfondo, permeano l’aria, accompagnano la narrazione senza però diventare mai davvero protagonisti. Servono a connotare, descrivere, dare forma a uno dei due personaggi della storia, Ivan, talento ventenne che si è perso a causa dei pugni presi dalla vita.

Sommario

Di cosa parla ‘Intermezzo’

È la storia di due fratelli, diversissimi tra loro, e del loro rapporto molto particolare, cambiato nel tempo a causa della perdita della figura paterna. Un lutto che entrambi, ognuno a modo suo, non riescono a superare. Peter e Ivan Koubek si allontanano, si scontrano, si confrontano, si strattonano, si odiano e si stimano, ma non possono fare a meno l’uno dell’altro. Ma il libro racconta anche le singole vite dei due protagonisti, il loro difficile rapporto con le donne, le aspettative della società nei loro confronti, le personalità disturbate e contrastanti che si adattano a una quotidianità dissonante e irregolare.

Peter, avvocato poco più che trentenne, brillante, egoista e incapace di fare ordine nei suoi sentimenti, si divide tra due donne: l’amore della sua vita, condannata a un’esistenza a metà, e l’amore futuro, travolgente e spaventoso, incapace però di fargli voltare pagina. Il triangolo amoroso, creato dalla Rooney, sempre molto attenta a fenomeni come il poliamore, è sincero, profondo, intimo, irrisolvibile.
Ivan, giocatore di scacchi, è chiuso, introverso, intelligentissimo ma cinico nel suo sguardo verso il mondo. Disilluso, forse. Un po’ come chi scopre di avere un talento speciale e, invece di spiccare il volo, si chiude in se stesso. La sua vita, in stallo, sarà travolta e stravolta dall’incontro con una donna, sposata, con un passato scomodo ancora influente, più vecchia di lui, ma che con i soi modi di fare diretti lo renderà più consapevole, più lucido. Come un piano improvviso che si apre sulla scacchiera, Ivan troverà un modo per fare i conti con la sua parte geniale, rimasta assopita dopo la perdita del padre.

È un libro che consiglierei?

Dipende da che tipo di libri si preferisce leggere. Se siete abituati a romanzi con un ritmo incalzante, con tanti colpi di scena, con climax netti e grandi stravolgimenti… beh, lasciate perdere. Vi annoiereste e contereste le pagine che mancano alla fine della tortura. E penserete che in fondo Intermezzo è un romance scritto meglio di molti altri testi inserti in quella galassia di storie troppo sentimentali. Se siete invece interessati alle mille sfaccettature dell’animo umano, ai sentimenti che cambiano, ai rapporti complicati tra gli individui, alla crudeltà della vita… beh, vi potrebbe piacere. Sally Rooney mette molto di sé nei suoi personaggi, lo si capisce da come vengono descritti, dai contorni letterati con cui vengono costruiti e dati in pasto al lettore.

Intermezzo — FREDRIK SANDBERG / TT NEWS AGENCY / TT News Agency via AFP – Sally Rooney

Lo stile è lento, pieno di descrizioni, pieno di emozioni, con diverse e prolungate scene di sesso e dialoghi lunghi, inseriti dentro alla narrazione, come tratti di un un’unica voce. A volte sembra quasi di leggere un’opera che oscilla tra un romanzo e una sceneggiatura. Una sorta di copione in cui si descrivono gli ambienti, ricchi di dettagli, anche all’apparenza superficiali. Come se l’autrice volesse che le stanze, i luoghi, i contesti, siano perfettamente visualizzabili nella mente di chi sta vivendo la storia. Di sicuro il tratto di Rooney è originale, forse troppo impegnato a scavare dentro la testa e il cuore dei suoi personaggi, elemento che rallenta e scoraggia i lettori più esigenti). Ma la profondità della storia, dei suoi protagonisti, pareggia questa lentezza e questa assenza di accadimenti.

Insomma, è un libro difficile da giudicare ma che non lascia certamente indifferenti. Bisogna avere il coraggio di capire qual è la sua missione, perché è stato scritto, il ruolo delle singole parole. Ma se cercate qualcosa che vi appassioni.. ecco, potreste rimanerne assai delusi. Ma dategli, comunque, una possibilità. Potrebbe stupirvi.