Wikipedia
Corigliano Calabro
I carabinieri di Corigliano Calabro hanno sottoposto a fermo l’ultimo dei ricercati di una banda di origini slave dedita a furti e rapine in abitazioni, condotte anche con modalità particolarmente violente: si tratta di un 24enne di Napoli, di origini serbe e con diversi precedenti specifici. Le indagini sono partite il 5 luglio scorso, quando ad Albidona (CS) un gruppo aveva fatto irruzione all’interno di un’abitazione, approfittando dell’assenza dei padroni di casa. Proprio mentre i ladri erano all’opera erano rientrate in casa la proprietaria di casa insieme alla figlia che furono colpite e malmenate.
Le indagini dei carabinieri di Trebisacce, e del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Corigliano Calabro insieme al gruppo della stazione dei carabinieri di San Giorgio Albanese, si sono indirizzate nei confronti di un gruppo di origine slava, sulle cui tracce si stava lavorando da tempo. La banda era nota per usare violenza nei confronti dei proprietari di casa che fossero rincasati durante il colpo, per l’utilizzo di macchine di grossa cilindrata, anche con targhe straniere, appositamente modificate ed alcune dotate di bitonali e sirene per assicurarsi la fuga dalle forze dell’ordine.
Già la notte del 10 luglio era stato fermato sul lungomare di Corigliano Calabro uno dei presunti responsabili della rapina, un 24 enne di origine serba residente presso il campo nomadi di Secondigliano, già noto alle forze dell’ordine. Le indagini condotte dai militari hanno consentito di scoprire anche l’officina di Corigliano Calabro, dove la banda custodiva le auto utilizzate per i colpi. Sono state così sequestrate una Mazda 3 modificata, un’Audi A4,una Fiat Bravo ed una Bmw Serie 5 nonché copricapi, passamontagna, guanti e martelli da scasso utilizzati dalla banda. È stato inoltre individuato un secondo complice, un cittadino serbo di 36 anni, anch’egli residente presso il campo nomadi di Secondigliano, che è stato deferito a piede libero per concorso in rapina, la cui posizione è tutt’ora al vaglio dell’autorità giudiziaria.
Ieri, infine, è stato rintracciato ed arrestato quello che viene ritenuto l’ultimo componente della banda, che dopo il fermo del complice, aveva fatto perdere le tracce. A seguito dei gravi indizi di colpevolezza e tenuto conto del pericolo di fuga, d’intesa con il sostituto procuratore di Castrovillari, Luca Primicerio e con il procuratore Eugenio Facciolla, il giovane è stato trasferito presso la casa circondariale di Castrovillari.
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it
Post simili:
- Coronavirus: escono per andare a caccia di Pokemon, denunciati due 28enni
- Torturavano un disabile per divertirsi, tre giovani arrestati nel Cosentino
- Un maresciallo dei carabinieri ha chiuso in una stanza e pestato il suo comandante
- Installa app sullo smartphone della ex per controllarla: arrestato nel Cosentino
- Un giovane di 27 anni ha confessato di aver ucciso Stefano Leo