Martina Rossi
La prescrizione ridimensiona il processo a due giovani toscani per la morte di Martina Rossi, la studentessa genovese di 20 anni precipitata dal balcone di una camera di albergo a Palma di Maiorca il 3 agosto 2011, secondo l’accusa mentre tentava di sfuggire a uno stupro. Uno dei capi d’accusa, morte in conseguenza di altro reato, e’ stato dichiarato estinto per intervenuta prescrizione dalla presidente del collegio della Corte d’appello di Firenze, Angela Annese. Gli imputati sono i due aretini Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, condannati undici mesi fa a 6 anni in primo grado: secondo gli inquirenti, Martina sarebbe volata giù nel tentativo di sfuggire a un loro tentativo di violenza sessuale.
Resta in piedi l’ipotesi di tentata violenza sessuale di gruppo. Nel caso di una condanna anche in appello la pena si dovrebbe quantomeno dimezzare. La stessa presidente della Corte d’appello ha poi rinviato il processo al 20 settembre 2020 con possibile prosecuzione per il 5 ottobre. Per la difesa dei due imputati, Martina Rossi si sarebbe suicidata. “Una decisione impossibile da digerire”, ha commentato Bruno Rossi, il padre di Martina. A far riaprire il caso che la magistratura spagnola voleva archiviare come suicidio era stata la procura di Genova.
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