Cronaca

Perché togliere la scorta a Sandro Ruotolo è un rischio che non possiamo correre

Perché togliere la scorta a Sandro Ruotolo è un rischio che non possiamo correre

Sandro Ruotolo, dopo tre anni e mezzo dalla condanna a morte del boss dei Casalesi Michele Zagaria, viene lasciato senza scorta.

Sono esterrefatto e preoccupato. Sandro, come tutti coloro che vivono la sua condizione, non ha mai chiesto la scorta ma, come ci insegnano tanti casi, senza quella protezione Sandro rischia davvero la vita. Vi invito a riascoltare il video con la deposizione al “maxi processo” a Palermo del collaboratore di giustizia più importante di tutti i tempi: Tommaso Buscetta.

Ai giudici che gli chiedevano come sia possibile che, dopo anni, i mafiosi abbiano ucciso un uomo che li ha denunciati, lui risponde: “La mafia non ha scadenze”. Le condanne delle mafie, purtroppo, sono tremende. E chi le vive lo fa con paura ma, soprattutto, con la consapevolezza di fare solo e soltanto il proprio dovere. Paura, appunto, che un giorno Ti dicano “ecco adesso possono ammazzarti”. Perché con le mafie non si scherza. E sono tanti, troppi, i casi di chi ci ha rimesso la vita quando è stato lasciato solo. Sandro dice che “non andrà più a fare inchieste giornalistiche a Caserta”.

Ma il problema non sta nel comprendere dove si possa andare a realizzare articoli d’inchiesta. Ma andarci. Ecco perché le Istituzioni di questo Paese non possono dare un segno di così grande debolezza nella lotta alle mafie. Don Antonio Coluccia, prete particolarmente esposto nella lotta alle mafie, appena due mesi fa venne lasciato senza tutela. Dopo pochi giorni dalla notizia, crivellarono di colpi d’arma da fuoco la sua macchina.

Oggi vive nuovamente con la protezione dei Carabinieri. Ma se quella notte avessero sparato alla sua auto con lui dentro, oggi drammaticamente dovremmo raccontare un’altra storia e saremmo tutti pronti a chiedere la testa del colpevole. La lotta alle mafie, e la tutela di chi si espone per lottarle, deve essere costante ed ordinaria, e non straordinaria ed emergenziale. Io sto con Sandro, con la sua paura e chiedo che le Istituzioni non permettano di consegnare Sandro alla condanna a morte dei Casalesi.

Lo Stato, quando fa lo Stato, è molto più forte. Quando fa lo Stato, però…

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