Facebook ha oscurato 9 delle 10 pagine segnalate nei giorni scorsi da NewsGuard come ‘super diffusori’ di fake news sul coronavirus in Italia. Due giorni dopo la pubblicazione del report del team di fact checkers, il social network ha chiuso tutto, fidandosi del lavoro dell’azienda statunitense specializzata nella valutazione dell’affidabilità e della correttezza dei siti di informazione nel mondo.
Le pagine in questione raggiungevano regolarmente oltre 5 milioni di utenti, rilanciando le news di due siti Internet (FanMagazine.it e ViralMagazine.it) che trattavano argomenti molto diversi dalla quelli sull’emergenza sanitaria. E a questi oltre 5 milioni di utenti venivano raccontate bufale sul Covid-19 improbabili cure o le teorie del complotto sull’origine del virus. Facebook, che mesi fa annunciò al mondo la guerra alle false notizie diffuse dalla Rete, non si era accorto di nulla, ma dopo la pubblicazione dell’inchiesta di NewsGuard ha deciso per l’oscuramento.
Spiega Virginia Padovese, una degli editor di NewsGuard che ha curato il rapporto: “In realtà Facebook non ha fornito alcun avvertimento, fact-checking o link a fonti più credibili, nonostante le recenti promesse della piattaforma di impegnarsi in questo senso. Nessuno dei post analizzati da NewsGuard ha ricevuto nemmeno avvisi da fact-checker esterni”. Ora su quelle pagine compare un avviso di “contenuto temporaneamente rimosso”, oppure “temporaneamente non disponibile”.
I proprietari dei siti FanMagazine.it e ViralMagazine.it (i cui contenuti venivano regolarmente condivisi dalle 10 pagine), gestori di alcune di queste pagine, si sono messi in contatto con NewsGuard, racconta Padovese: “La proprietaria di FanMagazine.it ci ha raccontato che in passato quando Facebook chiudeva una pagina, arrivava una notifica, mentre ieri non ha trovato nulla, le pagine sono sparite, fine”.
Il tentativo sarà ora quello di convincere il social network a riabilitare le pagine oscurate, opportunamente ripulite dai contenuti fuorvianti. Lo stesso proverà a fare l’amministratore di ViralMagazine.it. Entrambi i siti hanno subito rimosso gli articoli citati dal report, ammettendo di aver sbagliato ma in buona fede.
Aggiunge l’analista di NewsGuard: “Dalle informazioni che abbiamo raccolto analizzando migliaia e migliaia di siti, emerge chiaramente il fatto che la disinformazione sul COVID-19 viene pubblicata in prevalenza da siti che erano già risultati inaffidabili alla nostra analisi (ovvero non rispettavano i criteri fondamentali di credibilità e trasparenza). Se i lettori avessero avuto modo di identificare quelle fonti, come fonti non affidabili, forse avrebbero potuto scegliere di navigare altrove, mentre cercavano informazioni sulla pandemia. Indicare ai lettori se una fonte è generalmente inaffidabile, significa aiutarli a stare attenti a quello che leggono e a scegliere con attenzione come e dove informarsi”.
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