Mentre l’Oms classifica l’epidemia di coronavirus come “pandemia”, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annuncia misure ancora più drastiche per contenere il contagio. Serrata per tutte le attività commerciali, tranne “i negozi di prima necessità, le farmacie e le parafarmacie”. Chiudono bar, pub, ristoranti, parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa”.
Restano garantiti i servizi pubblici essenziali, tra cui i trasporti, nonché i servizi bancari, postali, finanziari e assicurativi. Le disposizioni, contenute in un decreto ministeriale già firmato dal premier, sono valide fino al 25 marzo.
Conte ha inoltre annunciato il nuovo commissario che si affiancherà al capo della protezione civile Borrelli sull’emergenza coronavirus: l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri.
Il capo della protezione civile Angelo Borrelli ha riferito che sono 12.462 i casi totali in Italia da quando c’è l’emergenza coronavirus. Gli attuali positivi sono 10.590, 1.045 i guariti dimessi e 827 i decessi.
Sommario
Conte firma il nuovo decreto ministeriale
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm con ulteriori misure restrittive per l’emergenza coronavirus. Le misure – che dispongono la chiusura di tutte le attività commerciali non aventi carattere di prima necessità – avranno validità fino al 25 marzo.
Oltre mille casi in Usa, stato di emergenza a Washington
Sono oltre 1.000 i casi di coronavirus negli Stati Uniti e anche nella capitale Washington Dc è stato dichiarato lo stato d’emergenza. I morti negli Stati Uniti sono 31 e i funzionari della Sanità avvertono che la situazione è destinata a peggiorare. Annullati i principali eventi pubblici, chiuse molte scuole e uffici mentre si aspetta il discorso alla nazione di questa sera del presidente Donald Trump.
Rimangono aperti anche tabaccai ed edicole
Tra le attività che rimarranno aperte figurano gli artigiani, gli idraulici, i meccanici, le pompe di benzina. Aperte anche le edicole e i tabaccai. Si tratta di servizi essenziali, viene spiegato.
Zaia: le restrizioni sono l’unica soluzione
“Applicheremo le nuove misure con rigore e andremo quanto prima al confronto con le imprese e col mondo produttivo per verificare e concordare modi di applicazione dei provvedimenti e le conseguenze”. A dirlo è il governatore del Veneto Luca Zaia commentando a caldo le restrizioni introdotte dal premier Conte per il contenimento del coronavirus.
“In Veneto siamo impegnati h24 nella difficile opera di contenere la diffusione del virus. Tutti i nostri sforzi vanno in questa direzione. Qualsiasi misura di ulteriore contenimento ci vede dunque assolutamente a favore e la condividiamo. Ma fondamentale, ripeto, è la collaborazione dei cittadini – ha continuato – Non mi stanco di ripetere che la prima e più importante misura resta il rimanere a casa, evitare assembramenti, proteggere coi nostri comportamenti i più deboli e chi ha la salute più fragile della nostra. La miglior cura contro il virus siamo noi stessi col nostro senso civico. Sono certo che i veneti, col loro senso di responsabilità, sapranno essere al nostro fianco quando chiederemo loro di interpretare le norme con la maggiore severità possibile”.
Fontana: ha prevalso il buon senso
“Ha prevalso il buon senso. Il Coronavirus si può contrastare solo con misure rigorose. Sono certo che non solo i lombardi, ma tutti gli italiani, valuteranno positivamente questo provvedimento. Con la consapevolezza che i sacrifici di oggi sono necessari per ripartire più forti domani”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando le misure illustrate stasera dal premier Giuseppe Conte.
Conte: tutto il mondo ci guarda, l’Italia sta dando prova di grande nazione
“Tutto il mondo ci guarda, l’Italia sta dando prova di essere una grande nazione. Ci guardano per i numeri del contagio ma anche perché stiamo dando prova di grande rigore e resistenza. Domani non solo ci ammireranno ma ci guarderanno come esempio positivo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante una diretta Facebook.
“La maggioranza degli italiani ha risposto in modo straordinario quando ho adottato misure che limitano la libertà, sapevo che era un primo passo e non sarebbe stato l’ultimo”, la premessa del premier, “siamo consapevoli che in un paese come il nostro bisogna procedere gradualmente per predisporsi ad accettare i cambiamenti richiesti”.
Conte: fabbriche e industrie assicurino misure adeguate
“Le industrie e fabbriche potranno continuare a svolgere le proprie attività produttive a condizione che assumano misure di sicurezza adeguate ad evitare il contagio”. Così il premier Giuseppe Conte sulle nuove misure di contrasto al coronavirus.
“Chiudono i servizi di mensa che non garantiscono la distanza di un metro di sicurezza. Restano chiusi i reparti aziendali non indispensabili per la produzione”, prosegue Conte, “per le attività produttive “va incentivato il più possibile il lavoro agile”, vanno incentivate “le ferie e i permessi”.
“Verranno garantite le attività del settore agricolo, zootecnico e di trasformazione alimentare comprese le filiere”, ha detto ancora Conte.
Conte: no a corsa cieca contro baratro, insieme ce la faremo
“Se i numeri” dei contagiati da coronavirus “dovessero continuare a crescere, cosa non affatto improbabile, non significa che dovremo affrettarci a nuove misure. Non dobbiamo fare una corsa cieca contro il baratro”. Così il premier Giuseppe Conte. “Dobbiamo essere misurati e responsabili”, afferma.
L’Italia “è un’unica comunita’”, il Paese “ha bisogno di responsabilià’, ha bisogno di ognuno di noi, di 60 milioni di italiani che compiono ogni giorno piccoli e grandi sacrifici”. Lo dice il premier Giuseppe Conte, illustrando la nuova stretta contro il coronavirus. “Tutti insieme ce la faremo”, afferma il premier.
“La regola madre rimane la stessa: dobbiamo limitare gli spostamenti alle attività lavorative, per motivi di salute e per motivi di necessita’”, ha concluso.
Arcuri, ad di Invitalia, commissario straordinario
Il nuovo commissario che si affiancherà al capo della protezione civile Borrelli sull’emergenza coronavirus sarà l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri. Lo annuncia il premier Giuseppe Conte.
Conte: ora chiusura attività commerciali
“Gli italiani hanno risposto in modo straordinario” alle misure prese sul coronavirus “ma si è trattato solo di un primo passo”. Lo dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante una diretta Facebook. “Bisogna procedere gradualmente. L’Italia rimarrà una zona unica, protetta. Ma ora disponiamo la chiusura delle attività commerciali”, afferma il presidente del Consiglio.
“Chiusura di tutte le attività commerciali di vendita al dettaglio” ad eccezione dei negozi di prima necessità, delle farmacie e delle parafarmacie. Chiudono bar, pub, ristoranti, parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa”. Questo l’annuncio del premier.
“Resta garantito lo svolgimento dei servizi pubblici essenziali, fra cui i trasporti”, aggiunge Conte, “non c’è bisogno di nessuna corsa per acquistare generi alimentari”.
Viene poi garantito lo svolgimento “dei servizi bancari, postali, finanziari, assicurativi nonché delle attività accessorie dei settori rimasti in attività”.
In Slovenia il numero dei contagiati sale a 57
È salito oggi a 57 il numero di contagiati in Slovenia. Un campanello d’allarme che ha indotto il governo di Lubiana a predisporre alcune misure per combattere l’emergenza coronavirus. Secondo il neopremier Janez Jansa quella che si sta conducendo è una battaglia contro il tempo. La diffusione del virus non può essere fermata dall’oggi al domani, ha precisato al quotidiano La Voce del Popolo di Fiume Jansa, ma si tratta di vedere quale sarà la capacità di arginarlo e rallentarlo per non far collassare il sistema sanitario del Paese.
Tra i provvedimenti varati con l’obbiettivo di limitare il contagio, i controlli scattati oggi pomeriggio al confine con l’Italia con la presenza di Polizia e personale medico-sanitario. Le forze dell’ordine per il momento hanno bloccato i cosiddetti valichi “per il piccolo traffico di frontiera” lasciando spazio a quelli maggiori di Pesek, Rabuiese e Fernetti. In quanto agli scali aeroportuali è stato definito che ai passeggeri che atterreranno all’aeroporto di Lubiana verrà misurata la temperatura corporea. Il governo sloveno ha comunque sconsigliato viaggi non essenziali all’estero, in particolare nelle zone più colpite dal virus: è chiaro il riferimento all’Italia.
Sono anche state vietate manifestazioni ed eventi al coperto, con più di cento persone, come pure tutte quelle all’aperto con un pubblico che potrebbe superare i 500 spettatori. Per i trasgressori sono previste multe molto pesanti.
Si aggrava il bilancio in Francia: 2.281 contagi e 48 morti
Si aggrava ogni giorno di più il bilancio del nuovo coronavirus in Francia: nelle ultime 24 ore sono stati registrati quasi 500 nuovi contagi, portando il totale a 2.281. I decessi sono 48. Le persone ricoverate in terapia intensiva, in gravi condizioni, sono 105. I numeri li ha forniti il ministro della Salute, Olivier Veran.
Rezza: non c’è un virus autoctono italiano
“Non c’e’ un virus autoctono italiano. Il coronavirus che è arrivato da noi proviene sempre da Wuhan, è sempre quello cinese. Al massimo registriamo piccole mutazioni che non ne cambiano le caratteristiche. Non è diventato più aggressivo, una volta arrivato in Italia”. Lo ha detto Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Iss, nel punto quotidiano con la stampa alla protezione civile.
“Possiamo dire ciò perché allo Spallanzani è stato isolato il virus del paziente cinese arrivato a Roma, è stato sequenziato tutto l’intero genoma. E lo stesso è stato fatto per un paziente lombardo e adesso lo stiamo facendo per un paziente del Veneto. Il virus è sempre quello cinese”, ha concluso.
Primo morto in Sicilia
Un paziente di ottant’anni, affetto da coronavirus, è morto oggi pomeriggio intorno alle 15.30 nell’ospedale ‘Gravina” di Caltagirone. L’uomo era stato trasferito qualche ora prima, intono alle 13 dall’ospedale “Muscatello” di Augusta. Aveva una situazione clinica molto complessa, e per ultimo era stato colpito da un ictus.
A dare la notizia della morte del paziente oggi è stato il sindaco di Sortino Vincenzo Parlato con un videomessaggio su Facebook. Il primo cittadino ha anche comunicato che i familiari dell’uomo sono stati messi in quarantena e sottoposti agli esami specifici del Covid-19.
Conte sente Von der Leyen: “Serve una risposta forte”
“Il Coronavirus è una crisi globale ed europea che richiede da parte dell’Europa una risposta forte e coordinata e solidarietà”. È quanto hanno concordato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in una video-conferenza tenutasi oggi pomeriggio.
Nella video-conferenza Conte e von der Leyen hanno concordato che le azioni intraprese contro il coronavirus da ciascuno stato membro Ue hanno un impatto sul resto dell’Unione Europea.
La presidente della Commissione Ue ha espresso apprezzamento per gli sforzi compiuti dal governo italiano e ha riconosciuto il peso sociale ed economico che l’attuale crisi impone alla popolazione. Conte e von der Leyen hanno concordato che l’esperienza maturata dall’Italia può aiutare nell’indirizzare le politiche europee e che l’Italia, attualmente in prima linea nella battaglia per contenere la diffusione del virus in Europa, sta già affrontando conseguenze dal punto di vista sanitario, sociale ed economico.
Il premier ha apprezzato l’impegno della presidente della Commissione europea ad agire ora, con misure adeguate e senza indugio.
Borrelli: uscire di casa solo per lo stretto indispensabile
“Il mio consiglio è di uscire solo per lo stretto necessario e indispensabile”. Lo ha detto il commissario all’emergenza coronavirus, Angelo Borrelli, parlando delle nuove norme di contenimento del contagio.
In Italia 12.426 casi, 10.590 malati, 827 morti e 1.045 guariti
Sono 12.462 i casi totali in Italia da quando c’è l’emergenza coronavirus. Lo ha detto il capo della protezione civile Angelo Borrelli. Gli attuali positivi sono 10.590, 1.045 i guariti dimessi, e 827 i decessi.
I ricoverati con sintomi sono 5838 mentre quelli in terapia intensiva 1028. Sono 3724 quelli in isolamento domiciliare.
Il numero dei deceduti, ha precisato il capo della Protezione civile Borrelli, potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.
I 12462 casi complessivi sono così suddivisi Regione per Regione: 7280 Lombardia, 1739 Emilia Romagna, 1023 Veneto, 501, Piemonte, 479 Marche. E ancora: 320 Toscana, 194 Liguria, 154 Campania, 150 Lazio, 126 Friuli Venezia Giulia, 77 Puglia e provincia Trento, 75 provincia Bolzano, 83 Sicilia, 46 Umbria, 38 Abruzzo, 37 Sardegna, 20 Valle d’Aosta, 19 Calabria, 16 Molise e 8 Basilicata.
Rispetto a ieri dimessi e guariti sono 41 in più (da 1.004 a 1.045), i decessi 196 in più (da 631 a 827) e i positivi 2.076 in più (da 8.514 a 10.590). Sono dati resi noti dal commissario all’emergenza coronavirus Angelo Borrelli. Sul dato di oggi incide il fatto che i dati della Lombardia di ieri erano parziali, “ma il trend complessivo – secondo Borrelli – è in linea” con quello dei giorni precedenti. I casi complessivi di contagio sono passati dai 10.149 di ieri ai 12.462 di oggi.
“I deceduti compresi nella fascia d’età 50-60 anni – ha ricordato Borrelli – sono il 2%, il resto è compreso nelle fasce d’età più avanzate e la maggior parte, il 78%, aveva tutta una serie di patologie pregresse e concomitanti”.
Oms: si può ancora cambiare il corso della pandemia
“Ottantuno Paesi non hanno casi di Covid-19 e 57 hanno registrato 10 casi o meno. Possiamo dirlo piuttosto ad alta voce, chiaramente e spesso: tutti i Paesi possono ancora cambiare il corso di questa pandemia”, lo ha dichiarato il il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus Ghebreyesus.
“Persino i Paesi con una trasmissione comunitaria o vasti cluster possono cambiare il corso degli eventi su questo coronavirus”, ha aggiunto, “diversi Paesi hanno dimostrato che questo virus può essere soppresso e controllato”.
In Lombardia 7.280 casi positivi
“I dati vedono ancora una crescita dei contagi e delle persone ospedalizzate. I positivi sono arrivati a 7.280, una crescita molto ampia, +1.489 in un giorno, ma ieri avevamo segnalato che c’era una crescita solo di 300 positivi che non prendeva in considerazione molti tamponi arrivati in serata. Il dato non va valutato giorno per giorno ma nel suo trend. La valutazione va fatta in un arco temporale più ampio”.
Lo ha detto l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, parlando dell’emergenza coronavirus. Al momento ci sono “3.852 ospedalizzati, questo è un dato che cresce di 500 persone al giorno. Un dato enorme, il sistema è sotto pressione, ma rimane costante, non sta crescendo in maniera esponenziale”.
Oms: “È ormai pandemia, i morti aumenteranno”
L’epidemia di coronavirus è una “pandemia”. “Nelle ultime due settimane, il numero di casi fuori dalla Cina è aumentato di 13 volte e il numero di Paesi interessati è triplicato”, afferma il direttore dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, “ora ci sono più di 118.000 casi in 114 Paesi e 4.291 persone hanno perso la vita”.
“Abbiamo valutato che il Covid-19 può essere caratterizzato come una pandemia”, ha riferito da Ginevra Ghebreyesus, sottolineando che non si è mai vista “una pandemia scatenata da un coronavirus, non si è mai vista una pandemia che può essere controllata allo stesso tempo”.
L’Organizzazione mondiale della Sanità è “profondamente preoccupata sia dai livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia dai livelli allarmanti di inazione” contro il coronavirus, ha aggiunto Ghebreyesus.
“Nei giorni e nelle settimane a venire, prevediamo di vedere il numero di casi di coronavirus, decessi e Paesi colpiti crescere ancora di più”, prevede Ghebreyesus.
In Lombardia son0 560 i ricoveri in terapia intensiva
Le persone ricoverate in terapia intensiva in Lombardia per il coronavirus “sono 560, 94 in più rispetto a ieri. Questo è sicuramente il dato più preoccupante”. Lo ha detto l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, parlando dell’emergenza coronavirus in un video su Facebook.
“La terapia intensiva è sempre più sotto stress, i posti oggi disponibili per pazienti di coronavirus sono 610. Ogni giorno ci alziamo e cerchiamo di aprire posti in terapia intensiva”, ha concluso Gallera.
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