AGI – Con il rito del taglio del nastro del nuovo Museo Carta dedicato al libro e alla tipografia che la casa editrice Rubbettino ha voluto inaugurare all’interno dei suoi stabilimenti a Soveria Mannelli (Cz). L’iniziativa è stata posta a conclusione del Festival del Lavoro nelle Aree Interne che si è svolto dal 12 al 14. La cerimonia è stata preceduta da un dibattito al quale hanno preso parte il Presidente dell’Associazione Italiana Editori, Innocenzo Cipolletta; Manuel Fernando Ramello, Vice Presidente dell’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI) e i due fratelli Marco e Florindo Rubbettino. L’apertura del dibattito è stata invece affidata a monsignor Serafino Parisi, vescovo di Lamezia Terme.
“Il passato è sempre un tuffo nel futuro – ha osservato il Presule durante il suo intervento – soprattutto se questo passato è custodito in un museo che riguarda i libri. Il libro non è un bene statico da esporre, ma è sempre un invito ad agire. Ogni volta che si apre un libro, ecco che questo prende vita. È un fondamento sul quale costruire il futuro”.
E di futuro ha parlato il Presidente dell’AIE Innocenzo Cipolletta che da un lato ha ricordato come la crescita del nostro Paese non potrà realizzarsi “senza istruzione e senza consapevolezza” dall’altro ha però fatto notare come l’altro elemento che deve accompagnare l’istruzione non può che essere l’innovazione.
“Un museo d’impresa – ha ricordato durante il suo intervento – aiuta ad avere consapevolezza del percorso compiuto, dei momenti anche difficili superati e rende evidente in questo modo come vi sia una strada da percorrere e che lo si può fare solo sapendosi adattare. Le sfide del futuro richiedono la capacità di adeguarsi al contesto che cambia, com’è avvenuto in natura per le leggi di Darwin”.
Cipolletta si è soffermato sugli indici di lettura nel nostro Paese che continuano, specie al Sud, a rimanere bassi. “In Italia – ha osservato – si comprano circa 110 milioni di libri all’anno per una popolazione di circa 60 milioni: in media due libri a testa”, serve dunque una progettualità che da Presidente dell’AIE sta costruendo anche grazie a due consiglieri: Florindo Rubbettino, con delega al Mezzogiorno, e Andrea Angiolini con delega all’Innovazione. Grande ammirazione è stata espressa per il lavoro portato avanti da Rubbettino nei suoi 50 anni di attività, durante i quali ha offerto un contributo significativo alla crescita culturale del Paese ma anche allo sviluppo sociale, economico e culturale del territorio nel quale opera”.
La voglia di innovare e sperimentare che trasmette il museo inaugurato da Rubbettino è stata colta da Manuel Fernando Ramello, Vice Presidente AIPAI- Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale, una forza attrattiva che viene esercitata – ha osservato Ramello – anche nei confronti delle generazioni più giovani, come gli artisti di fama internazionale che espongono le loro opere nel vicino parco d’arte contemporanea. Grande emozione infine nelle parole di Florindo Rubbettino che, nel ricordare come il lavoro di un editore sia soprattutto quello di raccontare e produrre storie, ha voluto specificare come anche con operazioni di questo genere si possa operare una nuova narrazione della Calabria, vista come luogo di lavoro, luogo di produzione decostruendo così miti radicati. Rubbettino ha insistito sul concetto di lavoro come “bene culturale”, specificando come questo museo racconti anche la cultura del lavoro mettendo insieme impresa e cultura, produzione culturale e manifattura, memoria e sperimentazione.
Un luogo dinamico e aperto alla creatività e all’innovazione. Di “sogno realizzato” ha parlato infine Marco Rubbettino il quale ha voluto far notare come l’inaugurazione del Museo sia il coronamento di un progetto iniziato nel 1972 nel retrobottega di una cartoleria di Soveria Mannelli, un progetto di un visionario pragmatico come Rosario Rubbettino e che è stato fatto proprio da tante persone che negli anni hanno voluto condividere il suo sogno. Il museo Rubbettino è parte integrante del progetto Carta con il quale Rubbettino intende aggiungere un ulteriore elemento al binomio impresa e cultura, che ha da sempre caratterizzato la sua storia cinquantennale e sulla quale fonda la propria visione imprenditoriale.
Carta è composto principalmente dal Museo d’Impresa e dal Parco d’Arte Contemporanea e viene costantemente animato attraverso innumerevoli iniziative culturali.L’idea di un sistema complesso in cui impresa, arte, cultura, natura e manifattura dialogano insieme e’ nata nel 2020 a Soveria Mannelli, nel ventennale della scomparsa di Rosario Rubbettino, fondatore dell’impresa, come concretizzazione e lascito della sua concezione imprenditoriale. Il Museo d’Impresa vuole essere un luogo elettivo del saper fare italiano nato per preservare e trasmettere il patrimonio manifatturiero e i valori aziendali che caratterizzano Rubbettino. E’ un luogo in cui memoria e sperimentazione convivono proponendosi come ponte tra cultura imprenditoriale e conoscenza.
Situato nello stabilimento industriale di Soveria Mannelli, il Museo d’Impresa propone un percorso espositivo che racconta le tecniche di stampa dagli albori dei caratteri mobili fino al digitale e, specularmente, la storia di un’azienda nata negli anni ’70 che fa in tempo a intercettare le tecniche di Gutenberg per poi evolvere nel segno dell’innovazione tecnologica, con un’attitudine alla contemporaneità che da sempre la caratterizza. Gli esemplari di macchine da stampa esposti, i documenti, le immagini e gli oggetti raccolti sono le tracce di un percorso imprenditoriale ma anche gli elementi di una storia piu’ grande, fatta di tutte le persone che hanno contribuito alla crescita dell’azienda e di un territorio che ne ha accompagnato la trasformazione.In uno spazio coperto di quasi 1000 mq si sviluppa un articolato percorso espositivo, guidato e immersivo, in cui viene raccontata la storia del libro, dei processi di stampa e delle tecniche tipografiche, della carta e dei materiali a supporto della tipografia.
L’esperienza è pensata con un obiettivo di edutainment, offrendo ai visitatori contenuti multimediali, laboratori creativi e mostre.Uno spazio coworking, un FabLab e un’arena destinata agli incontri, permettono inoltredi accogliere la sperimentazione di innovatori della comunicazione, del design e dell’artigianato digitale.Accanto al Museo, su un’area di 12.500 metri quadri si estende il Parco d’Arte Contemporanea, una grande area aperta in cui la cultura aziendale dialoga con l’arte contemporanea attraverso una collezione di opere permanenti di artisti internazionali, ospitati in residenza a Soveria Mannelli. Carta aderisce a SudHeritage la rete dei musei d’impresa della Calabria.
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