Cronaca

L’insegnante in pensione che offre ai poveri il polpo di cittadinanza

L'insegnante in pensione che offre ai poveri il polpo di cittadinanza

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Minori

Una barchetta azzurra lunga appena qualche metro che, oltre al pescato, trasporta solidarietà. È quella di Salvatore Criscuolo, insegnante in pensione di Minori, piccolo centro della costa di Amalfi, l’uomo dei “polpi di cittadinanza” che “si concedono appena pescati a cittadini indigenti. Per ottenerli, basta avvicinarsi a questa barchetta quando al mattino torna dalla pesca”, come recita un cartello appeso alla prua quando il piccolo guscio di legno è all’asciutto.

“È nata come un’idea estemporanea, prendendo spunto dal reddito di cittadinanza”, spiega Criscuolo all’AGI. Quel foglio su cui ha scritto con un pennarello, inserendolo in una cartellina trasparente per evitare che possa bagnarsi e diventare illeggibile, Salvatore l’ha messo meno di una settimana fa e, a oggi, “è venuta solo una persona a cui ho detto ‘ho pescato questo, prendete quello che volete’. Il signore ha preso un polpo e se l’è portato a casa” racconta. Però è “felice perché vuol dire che ha avuto un riscontro la mia idea”, specie considerando che in sette giorni è andato a pesca una sola volta “perché c’è stato maltempo, con tre o quattro giornate ventose”.

Tuttavia è convinto che “le richieste, con l’arrivo della primavera, potranno aumentare. Quelli che verranno sono i benvenuti e io sarò felice di consegnare i polpi appena pescati”.

Criscuolo, nel piccolo Comune costiero del Salernitano, è conosciuto perché viene da una famiglia di pescatori. “La pesca ce l’ho nel sangue. Mio padre mi portava con lui fin dalla prima infanzia, quindi sono rimasto affezionato al mare”, sottolinea. Deve i suoi studi all’atteggiamento “illuminato” della madre, che lo mando’ a scuola e lo sostenne negli anni senza, però, mai compromettere la sua grande passione, praticata durante i periodi di ferie e nel tempo libero, la pesca.

“Oggi che sono in pensione mi è venuta l’idea di fare qualcosa per qualcosa per chi ha davvero bisogno. I polpi vivi, veraci, anche se questo è un paese costiero, è difficile trovarli in commercio perché quei pochi che li pescano vengono venduti direttamente ai privati. In più, c’era il desiderio di fare della solidarietà”.

E, così, “approfittando del tanto baccano che si sta facendo intorno al reddito di cittadinanza mi sono detto ‘io vado a polpi, voglio fare qualcosa di utile, faccio il polpo di cittadinanza’”. “Non c’è bisogno di presentare Isee per richiederlo”, ironizza, sicuro di riconoscere chi tenta di prenderlo in giro. “Non penso che possa accadere – dice – la spiaggia è a ridosso del paese. Impensabile che una persona agiata, conosciuta a Minori, possa venire a fare la figura del poveretto”.

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