Le Regioni procedono in ordine sparso sul tema delle riaperture, programmando alcuni allentamenti delle misure di chiusura già da lunedì 11 maggio e in seguito da lunedì 18 maggio, in un quadro che appare nel complesso assai confuso. La situazione d’altronde sembra in evoluzione anche a livello centrale, con una continua interlocuzione tra governo e regioni: queste ultime chiedono per bocca di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, che da Roma si anticipino alcune riaperture. Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, non ha escluso che vi siano prima di giugno. Ecco la situazione nelle singole regioni.
Sommario
Piemonte
C’è prudenza in Piemonte per quanto riguarda le possibili riaperture da programmare nelle prossime settimane. “La ripartenza può e deve convivere con la prudenza”, ha ribadito, infatti, il governatore del Piemonte Alberto Cirio in questi giorni di avvio della fase 2 nella regione. I numeri del contagio sono tenuti sotto stretta osservazione e questo determina una certa cautela nell’affrontare il tema delle riaperture. Proprio per questo, ad esempio, dal 4 maggio è ammessa l’attività di take away in tutta la regione ma nel capoluogo piemontese se ne parlerà soltanto dal prossimo 9 maggio.
È stato avviato un Comitato istituzionale che, in coordinamento con le prefetture che si confronterà con il territorio per acquisire le informazioni sugli effetti dell’attenuazione del lockdown. Il Gruppo predisporrà dei report settimanali e il primo incontro è in programma oggi. “L’obiettivo è riaprire tutte le attività – afferma il presidente Cirio – ma riaprirle per sempre”, ossia non rischiando un ritorno indietro. Per quanto riguarda, quindi, le date dell’11 e del 18 maggio e delle attività che potranno aprire “si sta osservando la situazione. A secondo dell’evoluzione, si deciderà”.
Liguria
Possibile anticipazione di una settimana – rispetto a quanto previsto dal governo – per la riapertura dei ristoranti, anche senza ricorrere esclusivamente alla consegna a domicilio o al take away. Ma anche attenta valutazione dei dati epidemiologici delle prime due settimane di maggio per ragionare con estrema attenzione e prudenza in merito alla possibile ripresa delle attività per parrucchieri, e altri servizi alla persona, in anticipo rispetto a giugno, ovviamente applicando rigide norme di sicurezza.
È il lavoro su cui si sta concentrando in questi giorni Regione Liguria, a quanto si apprende da fonti vicine all’ente. Cautela, grande attenzione ai dati sanitari, alle richieste delle categorie e “grande realismo” sono le direttrici su cui si sta muovendo la squadra guidata dal presidente Giovanni Toti e dalla task force impegnata nel gestire la fase 2 nella regione. Per quanto riguarda le attività di ristorazione, oltre alle barriere in plexiglass e all’aumento di spazi esterni, una delle ipotesi al vaglio e’ la possibilita’ di realizzare delle piazze aperte dedicate al “food”. L’idea, in particolare, e’ allo studio del Comune di Genova.
Lombardia
Con un’ordinanza del 3 maggio, valida dal 4 fino al 17, la Regione Lombardia ha dato il via libera, tra le varie attività, alla riapertura di studi professionali, cartolerie, librerie, profumerie, ferramenta e negozi di fiori. Ma anche a toelettatura animali, mercati aperti e al coperto (ma solo di generi alimentari), pesca sportiva e amatoriale, addestramenti di cani e cavalli.
Non ci sono per ora annunci di possibili riaperture con un calendario diverso da quello del governo. In vista del 18 maggio, il governatore Attilio Fontana ha chiesto a Roma di alzare le saracinesche dalle 11 di mattina, in modo da non creare sovrapposizioni con le aperture degli uffici. La logica, su cui insiste la Lombardia, e’ spalmare nell’arco della giornata gli orari di aperture e chiusure, e di farlo per 7 giorni su 7.
Veneto
in Veneto tutte le aperture possibili sono state autorizzate dalle ultime due ordinanze (take away di ogni tipo, toelettatura per cani, parchi e ville, diporto, manutenzioni su seconde case, imbarcazioni o aeromobili, sport…). A questo punto il calendario delle aperture venete non può che seguire quello stabilito nel Dpcm.
“Noi siamo rispettosi delle regole, non perché non abbiamo coraggio ma perché fare delle norme che non hanno basi giuridiche solide significa mettere nei guai i cittadini – ha spiegato il governatore Luca Zaia – stiamo discutendo e proponendo al governo di affrontare una fase di transizione. Se domani il governo ci dicesse: presentateci un piano per le aperture noi saremmo pronti… anche perché noi vogliamo aprire tutto”.
Trentino Alto Adige
In Trentino Alto Adige tutte le categorie economiche si dicono pronte alla ‘fase 2′ anticipata, dai piccoli negozi ai parrucchieri. L’attesa maggiore è legata alle leggi provinciali. In Consiglio provinciale a Bolzano e’ al vaglio il disegno di legge ‘ad hoc’ che potrebbe anticipare già a lunedì 11 molte aperture fino ad arrivare alla data ultima indicata, quella del 25, che consentirebbe l’apertura degli alberghi.
Per il momento in Alto Adige la situazione è in stand-by e, comunque, entro il fine settimana potrebbe arrivare una nuova ordinanza a firma del governatore Arno Kompatscher. Nelle due province da lunedi’ 4 sono state aperte le piste ciclabili, parchi e aree verdi, ma ovviamente resta il divieto di creare assembramenti.
È già concesso ai residenti di andare a far visita ad un congiunto o familiare anche se dovranno transitare un altro territorio regionale. Gli spostamenti in Regione sono concessi per manutenzione ordinaria o straordinaria delle seconde case ma deve essere fatto rientro in serata. È consentita l’attività di mensa per operai di cantieri da parte degli operatori della ristorazione. Le cantine possono fare enodegustazioni.
Emilia Romagna
il rispetto dei dpcm e allo stesso tempo il forte “suggerimento” al premier Giuseppe Conte, di anticipare la riapertura di negozi, bar, ristoranti, parrucchieri o estetisti attualmente affogati dal lockdown: questa la linea del presidente della Regione e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che ha più volte auspicato (se si confermerà verso il basso la curva dei contagi) una accelerazione rispetto ai tempi dettati da Palazzo Chigi, non condividendo, tuttavia, le decisioni autonome dei governatori (“Non decide una Regione da sola”). Dunque, sul fronte delle attività commerciali, c’è fermento e speranza ma nessuna ‘fuga in avanti’ non concordata con Roma da parte del governatore Pd.
Amministratore ‘disobbediente’ alla linea tracciata da Palazzo Chigi è il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri (Lega) con un’ordinanza che anticipa all’11 maggio la riapertura dei negozi di prodotti non alimentari. Per quanto riguarda gli spostamenti, invece, si allargano le maglie per le visite alle seconde case. Come ha annunciato oggi Bonaccini, le brevi ‘trasferte’ nelle case di villeggiatura saranno consentite (sempre in giornata) a tutto il nucleo familiare (e non ad una sola persona No, invece, ai tuffi in mare: al momento rimane il divieto di accesso alle spiagge della Riviera dove sono comunque consentiti i lavori di manutenzione dei bagni e degli stabilimenti in vista della riapertura.
Toscana
in Toscana, tra i prossimi step per un riavvio delle attività riapriranno a partire dal 18 maggio, o entro comunque il 1 giugno, i centri diurni per persone con disabilità. A Firenze invece, già dalla prossima settimana, potrebbero riaprire tutti i giardini e le aree verdi: i parchi e i giardini piu’ grandi sono stati aperti già il 4 maggio, ma l’esito di questa prima settimana di sperimentazione, aveva affermato il sindaco Dario Nardella, determinerà se sia possibile riaprire tutto come previsto. Da oggi nel capoluogo toscano sono stati inoltre riaperti gli orti urbani.
In Toscana è possibile la manutenzione di appostamenti fissi per la caccia e di imbarcazioni, la ricerca dei funghi e l’attività agricola amatoriale e la selvicoltura, purché rigorosamente da soli. È consentito infine anche l’addestramento e l’allevamento di cavalli e cani, e l’attività degli esercizi di toelettatura di animali.
Nella regione restano norme piu’ restrittive, rispetto a quelle nazionali, solo sulle seconde case: il rientro è consentito solo per coloro che hanno sul territorio regionale il proprio medico di medicina generale o il pediatra di famiglia. È possibile raggiungere le seconde case, camper e roulottes soltanto per svolgere attività di manutenzione e riparazione.
Umbria
La scelta della giunta regionale guidata da Donatella Tesei rimane quella di non emanare ordinanze in deroga e di evitare lo scontro aperto con il Governo, cercando invece la collaborazione attraverso richieste ufficiali e risposte ufficiali. Da oggi, possono tornare a svolgere la propria attività i toelettatori di animali da compagnia insieme agli esercizi di commercio al dettaglio di natanti e accessori, di biciclette e accessori, le attività di noleggio di autocarri, veicoli pesanti, macchinari e attrezzature e le attività di conservazione e restauro di opere d’arte.
Per tutte le altre attività, si attende invece la decisione del Governo sulla bozza di cronoprogramma redatta dalla Regione. Tesei vorrebbe riaprire per l’11 maggio il commercio al dettaglio e i parrucchieri. Per il 18 maggio, invece, l’Umbria vorrebbe poter riaprire ristoranti e bar. Per il 25 maggio, la richiesta riguarda i centri estetici, di tatuaggi e massaggi, su appuntamento; mentre il 1 giugno potrebbe essere la volta delle attività di ‘turismo alternativo’, quindi agriturismi, bed and breakfast e campeggi. L’8 giugno, infine, è stata chiesta la ripartenza per gli ambulanti
Marche
La Regione Marche sta lavorando a un protocollo per consentire di anticipare la ripresa delle attività dei barbieri, dei parrucchieri e delle estetiste rispetto alla data dell’1 giugno prevista dall’ultimo dcpm. Niente di clamoroso dietro un numero significativo di ordinanze e decreti regionali, ma piccoli segnali di diversità.
Si spiega così, ad esempio, l’apertura alle passeggiate lungo le spiagge delle Marche, tema sul quale non c’era alcun atto del governo, con l’ordinanza del 30 aprile contro la quale i sindaci di Ancona e Porto Recanati si sono affrettati ad emettere provvedimenti di divieto. E poi le maglie allargate per gli esercizi di vicinato, che potranno essere aperti dalle 7 alle 21, per i servizi di cura degli animali da compagnia (toelettatura, addestramento, presa in pensione e custodia), l’accesso con prenotazione ai canili e ai gattili, la possibilità di considerare la colazione come un pasto ad asporto, l’ok alla manutenzione delle spiagge, pensando a una riapertura della stagione balneare prima del ponte dell’1 giugno.
Ancora: l’estensione dell’attività individuale motoria e sportiva all’aperto ovunque, quindi anche in mare, il rimessaggio di unità da diporto, la loro manutenzione e riparazione in cantiere. Da ieri, infine, possono lavorare anche tutti gli artigiani che, all’interno dei propri laboratori, lavorano da soli e non accettano clienti.
Abruzzo
Il Presidente della Giunta regionale abruzzese, Marco Marsilio, ha firmato l’ordinanza numero 56, con la quale si adottano nuove disposizioni per gli esercizi commerciali, le attività artigianali, i mercati, gli acconciatori, gli estetisti, i tatuatori e i centri benessere. L’ordinanza è inerente anche alla manutenzione di camper e roulotte.
Per quanto riguarda i servizi alla persona, le attività delle imprese artigianali riprenderanno il 18 maggio. Per le attività commerciali e di vendita al dettaglio dal 6 al 17 maggio vengono confermate le disposizioni relative all’asporto e alla consegna a domicilio.
“La Regione Abruzzo ha inteso indicare la data delle 18 maggio, in linea con molte altre regioni e in un clima di leale collaborazione istituzionale con il Governo, al quale le Regioni hanno chiesto di modificare e accelerare i calendari di apertura di alcune attività” ha sottolineato il presidente Marsilio.
Puglia
La data importante per il commercio pugliese è il 18 maggio. Per quella giornata è infatti in calendario la riapertura dei negozi di merci varie che hanno chiuso a partire da metà marzo e in alcuni centri anche prima. Non sono previste al momento riaperture per l’11 maggio.
Tuttavia non è da escludere che la riapertura dei negozi possa essere anticipata all’11, così come non si esclude l’ipotesi che parrucchieri, barbieri e centri estetici possano anticipare il riavvio dall’1 giugno al 18 maggio in virtù della bassa criticità del fenomeno Covid in Puglia.
Lunedì scorso hanno invece riaperto al pubblico i bar passando ad affiancare il servizio a domicilio che già effettuavano nelle scorse settimane, con quello di asporto, ovvero con i clienti che vanno a ritirare la consumazione dopo averla prenotata.
Campania
Nel percorso di avanzamento della fase 2, anche in Campania una data importante da segnare sul calendario è quella del 18 maggio. Dopo le prime riaperture tra 12 giorni si attende la vera ripartenza per una serie di attività, a cominciare da bar, pasticcerie e ristoranti, che potrebbero tornare a servire i clienti al banco, ma anche parrucchieri, barbieri ed estetiste.
Il presidente della giunta, Vincenzo De Luca, ha già chiarito quale sarà la linea della Regione: massima vicinanza a tutte le categorie, riapertura appena si intravede la possibilità, ma con la massima attenzione alle questioni sanitarie. Per questo da domani cominceranno una serie di tavoli tecnici, durante i quali l’Unità di crisi regionale prenderà atto della situazione e delle istanze che arrivano dagli operatori dei vari settori, elaborando cosi’ un piano organizzativo e riferendo al Governo, che proverà a varare un piano unitario. Domani sono in programma gli incontri con il comparto della ristorazione, sabato si farà il punto sull’attività sportiva, lunedì sarà la volta dei balneari, ma anche dell’ambito dell’estetica e del beauty.
Calabria
in Calabria le prossime aperture sono legate all’ordinanza della presidente della Regione, Jole Santelli, da giorni al centro del dibattito politico. Dal 30 aprile, infatti, è consentito il servizio ai tavoli all’esterno per bar, ristoranti, agriturismi, ma fino ad oggi numerosi sindaci non lo hanno consentito.
Da lunedì prossimo, invece, potrebbero riaprire numerose attività di questo settore commerciale, e tante altre potrebbero ripartire dal 18 maggio, dopo aver eseguito una serie di lavori necessari dopo oltre due mesi di chiusura, e soprattutto effettuato la necessaria sanificazione dei locali.
Sardegna
La Sardegna anticipa di una settimana alcune riaperture. Lo ha deciso il presidente della Regione Christian Solinas con un’ordinanza emanata il 2 maggio. Lunedì 11 riprenderanno così l’attività parrucchieri, estetisti e tatuatori. Via libera anche a negozi di abbigliamento e calzature. Aperture che, però, saranno a discrezione dei sindaci in base all’indice di contagio.
Secondo Solinas un provvedimento unico per tutta la Sardegna avrebbe penalizzato i 2/3 dei centri senza contagi assimilandoli a quelli che, invece, hanno fatto registrare casi di positività al Covid-19. La Regione ha quindi annunciato la pubblicazione quotidiana dell’indice di contagio, comune per comune, in modo tale da indicare ai sindaci dove si può o non si può aprire certe attività. Circa il 90% dei titolari di negozi o di centri per la cura del corpo sembrano intenzionati a riprendere l’attività l’11 maggio, secondo quanto si apprende dalle associazioni di categoria.
Sicilia
Già programmato con l’ultima ordinanza regionale, in Sicilia, il piano di riaperture fino al 17 maggio, al momento confermato senza variazioni. Si tenterà piuttosto di anticipare al 18 maggio la ripartenza delle botteghe di barbieri e parrucchieri. Disco verde pure alla manutenzione e alla riparazione delle imbarcazioni da parte del proprietario o del marinaio, ok alla consegna delle imbarcazioni, compreso lo spostamento dal cantiere all’ormeggio, manutenzione, vigilanza, pulizia e sanificazione degli arenili, l’allestimento, il montaggio e la manutenzione dei pontili e delle strutture amovibili.
Permessi la manutenzione, il montaggio e l’allestimento degli stabilimenti balneari, nonché la pulizia della spiaggia di pertinenza. Possibile il commercio, anche al dettaglio, di prodotti florovivaistici. E’ consentita l’attività di tolettatura degli animali. Infine, i circoli, le societa’ e le associazioni sportive sono autorizzati allo svolgimento delle proprie attività, ma solo in luoghi aperti.