“Quando Barbara Guerra si arrabbiava, minacciava di andare dai giornalisti affamati di notizie, mostrargli dei video e ‘cantare'”. L’architetto Ivo Maria Redaelli riferisce ai giudici del processo ‘Ruby ter’ del ‘pressing’ che sarebbe stato messo in atto dalla show girl nel 2010 per convincere Silvio Berlusconi a soddisfare le sue esigenze.
All’allora ‘olgettina‘, Berlusconi aveva messo a disposizione una delle case progettate da Redaelli dal valore di 800 mila euro. “A volte, Guerra mi chiamava e dava in escandescenze – è il racconto del testimone, incalzato dalle domande del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e del pm Luca Gaglio – magari per una lampadina che si era bruciata. Mi diceva che non aveva più né lavoro, né soldi a causa della serate ad Arcore“.
Sul contenuto dei video che la giovane minacciava di rendere pubblici, Redaelli precisa: “Magari potevano essere immagini in cui lui appariva in maglioncino o in canottiera. Berlusconi è un esteta e gli avrebbe dato fastidio”. Nel processo sono imputate 28 persone, tra cui l’ex premier che è accusato di corruzione giudiziaria per avere ‘comprato’ il silenzio o le bugie delle ragazze che partecipavano alla serate a Villa San Martino nei procedimenti giudiziari scaturiti dalla rivelazioni di Ruby.
“Berlusconi” ha aggiunto Redaelli che si definisce ‘un amico’ del fondatore di Forza Italia “si sentiva molto triste, è una persona sensibile, aiuterebbe chiunque, pensava di essere moralmente responsabile del fatto che le ragazze fossero rimaste senza lavoro a causa dell’inchiesta e voleva che si rifacessero una vita, trovassero un fidanzato e diventassero autosufficienti. Quando poi le telefonate diventavano insistenti, era infastidito e minacciava di buttarle per strada, ma io tranquillizzavo le ragazze dicendo che non l’avrebbe mai fatto”.
Stando al racconto del teste, oltre a Barbara Guerra anche Alessandra Sorcinelli andò a vivere in una delle ville progettate da Redaelli a Bernareggio, in Brianza, “in comodato d’uso che non aveva una scadenza e senza mai pagare le utenze di luce e gas”. Guerra vive ancora li’: “Non la sento più, dopo avere risolto i problemi di gas e lampadine” ha chiarito l’architetto “so che qualche mese fa c’era stata una ‘perdita’ ma se n’è occupata un’altra persona”. Redaelli ha affermato di non avere “mai sentito che questa casa doveva essere regalata a Barbara Guerra”.
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