Cronaca

La terra nel Mugello continua a tremare. Scuole chiuse 

terremoto firenze

Ingv

La zona della scossa nel Fiorentino

Settanta eventi sismici, di cui nove con magnitudo superiore o uguale a 3.0. Di questi, 36 percepiti dalla popolazione, principalmente del Mugello.

La scossa più forte arriva però alle 4.37 con una magnitudo di 4.5, questa volta viene avvertita anche a Prato, Pistoia e Firenze. Le avvisaglie secondo gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia iniziano alcune ore prima, alle 20,38 di ieri sera quando i sismografi cominciano a registrare che la terra, nell’area a nord est di Firenze trema.

In breve tempo la paura si materializza tra la popolazione dei piccoli comuni sparsi nella comunità montana situata sui crinali dell’appennino Tosco-Romagnolo. In tanti si riversano in strada e poi in trovano rifugio in automobile, vista la pioggia e le basse temperature del periodo.

La buona notizia è che non si registrano feriti o peggio, vittime. Immediata scatta la macchina dei soccorsi, protezione civile e vigili del fuoco in testa. Poi, in rapida successione, le Misericordie e gli altri operatori delle pubbliche assistenze e delle altre istituzione preposte a operare quando avvengono situazioni del genere.

Dopo alcune ore e il passaggio dello sciame sismico, tutto sembra rientrare, ma questa mattina alle 10, la terra ballava ancora, anche se in modo meno violento.

Le prime stime parlano di una settantina le persone ancora fuori casa, alcune abitazioni e qualche edificio pubblico hanno riportato crepe, come anche la Pieve di San Silvestro a Barberino del Mugello e lo stesso municipio e alcune chiese del Pratese. Per cautela viene anche allestita una tendopoli per accogliere 100 persone, qualora se ne verificasse la necessità.

Nelle stesse ore, per precauzione, il traffico ferroviario sulle linee AV Bologna-Firenze viene chiuso. Solo dopo le verifiche da parte dei tecnici i treni riprenderanno a marciare. Per analoghi motivi nell’area del sisma i sindaci hanno per oggi stabilito che le scuole di ogni ordine e grado resteranno, inclusi gli asili nido comunali. Nel frattempo in tutta l’area Metropolitana scattano i controlli anche per i ponti e i viadotti, con esito positivo circa la percorribilità.

La regione, guidata dal presidente Rossi raggiunge l’area del sisma per verificare di persona l’evento, cosi’ come il prefetto di Firenze, Laura Lega. Nel frattempo anche la politica lancia la sua solidarietà: da Salvini a Renzi, da Tajani a Sassoli e Zingaretti.

In molti scendono in campo portando una parola di conforto. Le unità di crisi, intanto, sono al lavoro per pianificare la prossima notte. Tra la popolazione anziana, i vecchi ricordano i racconti dei loro nonni, quando nel Mugello il 29 giugno 1919 si verificò un terribile terremoto che causò la morte di oltre 100 persone.​

“La terra tremerà ancora”

“L’area del Mugello è nota per dare sequenze sismiche ricche di eventi, come abbiamo già avuto modo di registrare questa mattina: nelle ore successive al terremoto di intensità 4.5 si sono verificate piu’ di 50 altre scosse. Ci attendiamo che continueranno nei prossimi giorni, e non possiamo escludere nulla, neppure scosse di magnitudo più significativa” dice all’AGI Antonio Piersanti, sismologo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).

“Si è trattato di un terremoto di profondità inferiore ai 10 km – spiega l’esperto – e a carattere distensivo, parliamo cioé di una sismicità che è peculiare a tutto l’Appennino centrale e meridionale. Scosse di questa entità non dovrebbero comportare danni di alcun tipo, ma data la peculiarità del nostro patrimonio artistico, così ricco e delicato, non possiamo escludere questa possibilità”.

L’evento di questa mattina non è giunto inaspettato. “Nel nostro Paese i terremoti non arrivano mai inaspettati – osserva Piersanti – quella del Mugello è una zona sismogenetica nota alle cronache, sia dal punto di vista storico, sia dal punto di vista dell’epoca più recente. Due gli eventi più tragici: nel 1919 un terremoto di magnitudo 6.4, uno dei più grandi di tutto l’Appennino settentrionale, provocò più di 100 vittime e vasti danni alla provincia di Firenze; più indietro nella storia, nel 1542, da citare un terremoto di magnitudo 6.0, esattamente nell’area colpita questa mattina”.

“Il fenomeno è continuato anche nel recente passato – sottolinea il sismologo – dal 1985 ad oggi si sono susseguite tante sequenze sismiche e nel 2008, sempre in quel territorio, si sono verificati due terremoti di magnitudo 4,5 e 4”.​

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