Virginia Raggi tenta la carta dello stadio dell’As Roma, ridestando l’attenzione attorno al progetto congelato da giugno dopo l’inchiesta della Procura di Roma relativa alle ipotesi di corruzione in alcuni passaggi dell’iter amministrativo dell’opera, per ravvivare l’attività del Campidoglio.
Dopo tre mesi di cautela, legata ai dettagli emersi dall’inchiesta giudiziaria, per la prima volta la sindaca di Roma ha mostrato un certo ottimismo sul futuro dell’operazione, che costituisce l’investimento privato più significativo previsto in città per i prossimi anni, per un valore di circa 1 miliardo di euro. I dubbi principali della giunta capitolina riguardano l’impatto dello stadio e del business center adiacente sui volumi di traffico dell’area di Tor di Valle, a fronte di un pacchetto di opere di mobilità previste che da sempre ha sollevato perplessità tra analisti e cittadini.
Sommario
Entro novembre la perizia sul traffico
Ora una nuova rilevazione indipendente dei flussi di traffico, affidata al Politecnico di Torino, è chiamata entro novembre a formulare una stima a riguardo. Con il Campidoglio che entro fine anno è intenzionato a chiarire se e come andrà avanti il progetto.
Il progetto dello Stadio dell’AS Roma
La sindaca e la giunta cercano insomma di focalizzarsi su progetti con un orizzonte temporale che scavalchi la data del 10 novembre, quando la sindaca è attesa dalla sentenza di primo grado nel processo che la vede imputata per falso in relazione alla nomina di Renato Marra alla guida della Direzione Turismo. In caso di condanna, anche in primo grado, il codice etico dei 5 Stelle parla di “incompatibilità” con il proseguimento dell’esperienza amministrativa.
Il primo ritocco al volto della città
Una circostanza che, con l’avvicinarsi della data della sentenza, rischia di fagocitare l’attività politica del Campidoglio, con la maggioranza e le opposizioni impantanate in attesa di capire come finirà il primo round della vicenda processuale che coinvolge la sindaca. Un via libera sullo stadio, certificato da tecnici indipendenti, consentirebbe alla sindaca e alla sua maggioranza di portare in aula la variante urbanistica, chiamata a sancire che al posto dell’ex ippodromo a Tor di Valle sorgerà uno stadio con annesso business center. Ovvero di concludere l’iter burocratico sull’opera per poter rivendicare la prima e forse unica operazione urbanistica di grande portata del Campidoglio a 5 Stelle.
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