Avevano fatto credere a Roma Capitale, dalla quale si erano aggiudicati un appalto triennale da 2,7 milioni di euro, di aver accolto minori rom non accompagnati e di aver provveduto nel giro di pochi giorni alla loro identificazione e alle prime cure in attesa del definitivo smistamento presso le case famiglie e altri centri analoghi. In realtà i dipendenti della Onlus ‘Virtus Italia’, struttura di primissima accoglienza di via Maria Annibale di Francia, avrebbero fatto in modo che tra il 2017 e il 2018 ben 58 ‘ospiti’, di età compresa tra i 9 e i 17 anni, potessero andare via, fingendo di aver ottemperato agli obblighi di legge, incassando illecitamente quanto dovuto al giorno (87 euro di quota fissa e 30 euro di quota variabile) per ciascun minore secondo gli accordi con l’amministrazione capitolina e provvedendo falsamente a denunciarne il volontario allontanamento.
Abbandono di minore, frode nelle pubbliche forniture e falso sono i reati contestati dai pm Corrado Fasanelli ed Elena Neri, che sulla base di intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti, materiale documentale e attività di osservazione da parte della Polizia Locale hanno accertato che i responsabili e gli operatori della struttura agevolavano la fuga dei minori, lasciando aperti i cancelli di notte, invitandoli a scavalcare il muro oppure indicando loro le stazioni della metropolitana più vicina per darsi rapidamente alla fuga.
Il via all’indagine è legato al fermo di alcuni di questi minori che, lasciati liberi di girovagare per la città, si dedicavano a furti con destrezza su bus e mezzi di trasporto. In sede di identificazione si è quindi scoperto che molti di questi ladruncoli erano brevemente transitati per l’associazione ‘Virtus Italia’ ma erano stati abbandonati al loro destino. Uno dei minori era persino finito in ospedale con una prognosi di 15 giorni: si era procurato una contusione polmonare cadendo da un muro alto tre metri della Onlus. Il provvedimento restrittivo firmato dal gip Francesco Patrone (che ha firmato il carcere per due persone, i domiciliari per 14 e imposto sei obblighi di firma), fa riferimento a ben 72 episodi illeciti. Complessivamente sono 25 gli indagati ma nessun amministratore locale.
Sommario
Il testo delle intercettazioni
Era chiaro a tutti quelli che ci lavoravano quale fosse il “reale obiettivo” del centro. “Uscirà fuori la vera verità – dicono al telefono un educatore e un’operatrice, intercettati dalla Polizia Locale e tra i 25 indagati dell’inchiesta -, la vera verità è che per due anni ti sei preso i soldi dalle rom per farle andare via dopo 10 secondi, con un tacito accordo con tutte le istituzioni. Noi qui ci siamo detti per due anni ‘prima o poi questa cosa ci si ritorcerà contro”.
“lo dicevo un sacco di volte e succede veramente perché è normale che succeda ma non è nemmeno penso che sia colpa nostra, che noi siamo per forza degli stronzi… perché nessuno ha mai fatto niente, ha mai realizzato niente con i rom… ora si crea un cazzo di centro… in cui appena metti il piede fuori sei dimesso… e in cui vengono portate tutte le rom… e quindi ci sono migliaia di abbandoni di rom, ma non è che c’è un progetto sulle rom, non è che vengono messe qui… quindi che cazzo di colpa ha questo centro… però di fatto tu ti prendi i soldi e ti piace che ti pigliavi i soldi!”. “Ma quanti soldi si prendono?” chiede l’operatrice. E l’altro: “Non lo so ma se li prendono, la vera verita’, apriamo i portoni, questa e’ la vera verita’, lasciavano i ragazzini di 12 anni all’una di notte che se ne andavano via…”.
Dalle carte del gip emerge che Enrico Sanchi, il presidente dell’Associazione “Virtus Italia Onlus – Consorzio di solidarietà sociale” finito in carcere assieme al responsabile del centro di Primissima Accoglienza per Minori non Accompagnati, Carmine Cerrone, aveva già avuto guai con la giustizia per un rinvio a giudizio sempre per abbandono di minori e truffa aggravata a ente pubblico per “condotte commesse ai danni di oltre duemila minori di 14 anni dal febbraio 2015 al dicembre 2016, lasciati uscire dalla struttura nonostante fossero stati affidati al Centro, con conseguente danno al Comune di Roma che risultava aver pagato indebitamente sino al luglio 2017 le rette giornaliere per il mantenimento dei ragazzini”.
“Tutti i centri de Roma fanno scappa’ i minori”
Per il gip dunque “la presente indagine ha dimostrato che gli odierni indagati non hanno minimamente cessato le condotte criminose accertate già in passato”. E ancora: “La piena consapevolezza anche da parte del responsabile del centro, Carmine Cerrone, emerge altresì dalla conversazione intercettata fra lui e l’assistente sociale Alessandro Delfino. Dopo aver parlato di un precedente rinvio a giudizio di Sanchi, i due commentano il fatto che si tratta di prassi consolidata anche presso altri centri analoghi.
Delfino: “Sì, che poi sicuramente sarai assolto perché le accuse so’ veramente… Cioè senza fondamento! Perché a ‘sto punto devono chiude tutti i centri de’ Roma perché tutti fanno scappa’ i minori! So’ tutti allora truffatori, quindi l’accuse so’ senza fondamento, ma effettivamente te fanno perde poi sto’ Centro che è quello che poi fondamentalmente dà piu’ soldi de’ tutti no? Quindi farà gola a qualcuno?”. E il responsabile del Centro risponde così: “Secondo me sì, perché quest’anno va… Sono ancora più soldi! E per due anni, e ci sono ancora più soldi, punto!”.
Per il gip Patrone, la cui misura cautelare è’ di 64 pagine, “il numero degli episodi di abbandono di minori oggetto di contestazione è talmente elevato nel corso del periodo di osservazione e la frequenza degli stessi così alta, che deve ritenersi che i singoli episodi siano solo segmenti di un unico progetto esecutivo illecito ed occulto, mirante a stabilire una vera e propria prassi protocollare di condotte da seguire ogni qual volta un minore abbandonato di etnia rom faceva ingresso al centro”.
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