Pierpaolo Scavuzzo / AGF
Il plenum del Csm
Con l’elezione al Csm di Antonio D’Amato e Nino Di Matteo, Magistratura Indipendente – la corrente più moderata delle toghe – e Autonomia&Indipendenza – il gruppo di Davigo – vedono aumentare la loro presenza in plenum. I due magistrati eletti oggi in rappresentanza dei pubblici ministeri, e che andranno a ricoprire i posti lasciati vacanti da Antonio Lepre (MI) e da Luigi Spina (Unicost), si sono candidati come indipendenti, ma D’Amato è iscritto al gruppo di MI e Di Matteo è considerato vicino ai ‘davighiani’.
Magistratura Indipendente – uscita vincitrice dal voto del 2018, che però, a seguito dello scandalo emerso dalle intercettazioni dell’inchiesta di Perugia (in cui compariva anche il nome di Cosimo Ferri, oggi deputato di Italia Viva ma per anni leader di MI), aveva perso ben 3 togati con le dimissioni di Lepre, Corrado Cartoni e Paolo Criscuoli – riacquista così un posto in Consiglio e ora conta 3 rappresentanti (oltre a D’Amato, Loredana Miccichè e Paola Braggion).
A&I, invece, che alle elezioni 2018 aveva ottenuto solo 2 posti in plenum con i togati Piercamillo Davigo e Sebastiano Ardita, oggi arriva ad avere 5 rappresentanti a Palazzo dei Marescialli: oltre a Di Matteo, ci sono anche Ilaria Pepe e Giuseppe Marra, subentrati ai dimissionari Gianluigi Morlini (Unicost) e Cartoni.
Non avanza Area, il gruppo delle toghe progressiste, che resta a 4 rappresentanti in Consiglio (Giuseppe Cascini, Alessandra Dal Moro, Giovanni Zaccaro e Mario Suriano), così come Unicost, che aveva 5 togati al Csm, oggi ridotti a 3 (Michele Ciambellini, Concetta Grillo e Marco Mancinetti) dopo le dimissioni della scorsa estate.
Già domani, una volta espletata l’intera procedura post-elettorale, D’Amato e Di Matteo potrebbero essere presenti in plenum, mentre dalla prossima settimana entreranno a far parte delle Commissioni. Il plenum del Csm, per tornare al completo, dovra’ attendere ancora qualche settimana: entro novembre e’ attesa la nomina del nuovo procuratore generale della Cassazione (che succederà a Riccardo Fuzio, andato in pensione sempre a seguito delle intercettazioni captate con il Trojan installato sul cellulare dell’ex pm di Roma Luca Palamara), mentre bisognerà attendere le elezioni suppletive dell’8/9 dicembre per sapere quale sarà il togato in rappresentanza dei giudici di merito che andrà a occupare il posto del dimissionario Criscuoli.
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