Cronaca

La nave Eleonore sotto sequestro a Pozzallo. Ancora in 35 a bordo della Mare Jonio

navi ong eleonore mare jonio

La nave Eleonore della Ong tedesca Lifeline è entrata al porto di Pozzallo, preceduta da un mezzo della Capitaneria di porto e seguita due vedette della Guardia di Finanza, che poco prima ne aveva preso il controllo, dopo aver notificato la violazione del divieto di ingresso in acque italiane. L’imbarcazione verrà ora sottoposta a sequestro amministrativo cautelare. La Ong ha già contattato un legale. 

Dopo un violento temporale, il capitano Reisch della Eleonore aveva dichiarato lo stato di emergenza e si era diretto verso il porto di Pozzallo nonostante il divieto delle autorità italiane”. A Pozzallo in mattinata era stato autorizzato lo sbarco di 29 migranti dalla nave della Marina militare italiana “Cassiopea”.

Una portavoce della Commissione Europea, Natasha Beraud. ha fatto sapere che Bruxelles ha già iniziato a lavorare per i ricollocamenti in altri Stati membri dei migranti a bordo della Eleonore. “Seguiamo gli sviluppi da vicino. Stanno evolvendo minuto per minuto”, ma “abbiamo capito che sarà in grado di sbarcare in Italia”, ha spiegato la portavoce, “per parte nostra continuiamo i contatti con gli Stati membri per identificare quelli che vogliono cooperare e prendere parte allo sforzo di solidarietà per i migranti a bordo”. Secondo la portavoce “un certo numero di Stati membri” si sono già mostrati disponibili a accogliere alcuni migranti di Eleonore. Non è stato invece chiesto il ricollocamento per i migranti della Mare Jonio e della Alan Kurdi, che ieri ha fatto rotta verso Malta. 

A bordo della Mare Jonio “è sempre più dura”

A Lampedusa è intanto sbarcato in autonomia a Cala Spugne un centinaio di tunisini. Le forze dell’ordine li hanno bloccati dopo l’approdo e li stanno accompagnando nel centro di accoglienza dell’isola. Rimangono invece ancora 31 persone a bordo della Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans.

 “A bordo è sempre più dura, anche se si resiste insieme. Alcune delle persone soccorse hanno smesso di bere e di mangiare”, fa sapere la Ong, “stanotte il temporale ha terrorizzato i 31 naufraghi ancora a bordo. Lampi, tuoni e vento forte sono bastati per farli iniziare a tremare. Sono persone traumatizzate da un vissuto di violenze e torture di cui portano i segni addosso, e da una tragica traversata in mare in cui hanno perso tra le onde almeno sei compagni di viaggio. Per tutti si è tornati a chiedere un’evacuazione che è stata negata. Solo a tre persone, una donna e due ragazzi, nel pomeriggio di ieri, era stato concesso di sbarcare. Ma perché ciò accadesse si erano dovuti ridurre a non riuscire a stare più in piedi”.

Salvini: “Far ripartire il business sarebbe un delitto”

 “La nostra linea ha portato meno sbarchi, meno sprechi, meno reati e meno morti. Speriamo che nessuno stia inventando a tavolino un governo che faccia ripartire il business dell’immigrazione clandestina perché sarebbe un delitto contro l’Italia e contro gli italiani”, afferma il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, “leggi e confini vanno rispettati. Se qualcuno pensa di fregarsene senza conseguenze ha sbagliato di grosso e ha sbagliato ministro: faccio e farò di tutto per difendere l’Italia”.

“Ennesima nave Ong entra in acque italiane forzando il divieto. Col governo M5s-Pd diventeremo il campo profughi d’Europa! Solo un governo di patrioti può difendere l’Italia dalla prepotenza delle Ong e fermare l’immigrazione clandestina col #Blocconavale”, scrive invece su Twitter Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia.

“Quanto sta avvenendo in queste ore nel Mediterraneo, tra sbarchi continui sulle nostre coste e divieti disumani, conferma che le politiche in materia di immigrazione di questi mesi non hanno risolto nulla”, scrive in una nota il segretario del Pd Nicola Zingaretti, “torno a chiedere al Presidente Conte di affrontare immediatamente la situazione delle persone bloccate in mare in condizioni di emergenza umanitaria e, ovviamente, continuiamo a chiedere che ci si prepari a una svolta radicale nelle politiche su questi temi”.

Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it.
Se invece volete rivelare informazioni su questa o altre storie, potete scriverci su Italialeaks, piattaforma progettata per contattare la nostra redazione in modo completamente anonimo.

Post simili: