AGI – Un vecchio professore riceve un’allieva in casa per una lezione, una ‘stranà governante appare e scompare per lanciare messaggi. C’è un’aria che sa di pericolo eppure, la situazione sembra abbastanza tranquilla, a tratti divertente. La breve trama fin qui illustrata è quella de ‘La Lezione’ di Eugene Ionesco, in scena al Teatro Basilica di Roma, luogo divenuto un vero e proprio ‘gioiello’ per spettacoli interessanti dove prendono spazio anche sperimentazioni.
La prima rappresentazione del 6 marzo è andata sold out fra gli applausi degli spettatori entusiasti. In realtà, protagonista dello spettacolo è il linguaggio, il potere del linguaggio, divertente, seduttivo e cattivo. E naturalmente, l’arte di Ionesco con il suo Teatro dell’Assurdo.
A interpretare la giovane allieva, in questa edizione, c’è una bravissima Daniela Giovannetti in un allestimento che la vede in scena con Nando Paone e Valeria Almerighi rispettivamente professore e governante ed eccellenti nei loro ruoli, per la regia di Antonio Calenda.
“Il testo – racconta all’AGI Daniela Giovannetti – è un classico del teatro dell’assurdo, come scrive Ionesco: ‘è un burlesque portato all’estremo fino ad arrivare alla tragedia”.
La lezione si tiene a casa del professore, un uomo all’apparenza mite e accogliente, che vive con Maria la governante. “Arriva l’allieva – spiega Giovannetti – all’inizio è spavalda e anche piuttosto ignorante. Comincia la lezione, il professore inizia con domande semplicissime, l’allieva è sempre più felice di essere con lui e di rispondere alle sue domande, l’atmosfera è brillante, (anche divertente per lo spettatore) il professore è suadente, si percepisce attrazione, attrazione innocente da parte dell’allieva ma purtroppo subdola da parte del professore”. E man mano l’atmosfera cambia, “alle sottrazioni lei comincia ad andare in crisi – aggiunge l’attrice – il professore è sempre più sicuro di sè, sempre più aggressivo nei confronti dell’allieva, i ruoli si ribaltano. Lei sempre più inebetita si spegne, si sgretola fino a non saper più parlare e pensare, e a sentire solo dolore, il professore è sempre più violento e sicuro di sè, pazzo fino al gesto finale. Non ci sono psicologismi, il cambiamento è leggero quasi impercettibile, pian piano, dalla commedia si passa alla tragedia. Snodo per snodo, mattone su mattone, come per la costruzione di un palazzo”.
È un testo che finisce per rivelarsi drammaticamente attuale: “Come scrive Ionesco – aggiunge ancora Giovannetti – ‘Il teatro dovrebbe svelare la mostruosità che s’infiltra nella vita quotidiana’. La lezione è un testo bellissimo perché complesso e pieno di spunti su cui riflettere. L’allieva all’inizio è sicura, quasi supponente, superficiale forse, sa di poter contare sull’aiuto dei suoi genitori e va alla lezione pronta per saperne di più e per poter affrontare il futuro. Il professore si scoprirà essere un violento seriale, è lucidissimo al fine di ottenere il suo scopo e sciorina oceani di parole su concetti banali. Il rapporto che si crea, o per meglio dire, che non si crea tra i due, è brutalmente e tristemente sadomasochistico”.
E protagonista indiscusso diventa il linguaggio: “Si’ – afferma l’attrice – il linguaggio nelle mani del professore diventa strumento di potere portato alle estreme conseguenze”. Ionesco è uno dei padri del ‘teatro dell’Assurdo’, senso non senso del linguaggio che poi catapulta lo spettatore verso l’ineluttabilità delle cose tanto che alla fine si ricomincia con un’altra allieva.
“Esatto – spiega Giovannetti – la storia si ripete e continua a ripetersi. Il male c’è e sta, purtroppo, molto bene”. Maria, la governante è una figura decisamente inquietante, cosa rappresenta? “È l’unica che ha un nome proprio in questa storia, è un ruolo ambiguo, lei è a conoscenza di tutto quel che succede e succederà in quella casa, prova a fermare il professore poi pero’ lo asseconda anzi gli suggerisce come venirne fuori (grazie alla politica). Succube del professore forse ma sicuramente complice”.
Il ‘Teatro Basilicà è diretto da Daniela Giovanetti con il regista Alessandro Di Murro. Organizzazione del collettivo Gruppo della Creta e un team di artisti e tecnici, con la supervisione artistica di Antonio Calenda. ‘La Lezionè è in scena fino al 10 marzo.