
La Guardia di Finanza di Roma, su delega della procura di Perugia, ha perquisito l’abitazione del pm romano Luca Palamara, indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sui rapporti con l’imprenditore Fabrizio Centofanti, arrestato nel febbraio del 2018 per reati di natura fiscale e ritenuto vicino all’avvocato Piero Amara, che ha patteggiato una condanna a 3 anni per sentenze ‘pilotate’ al Consiglio di Stato.
Palamara, che ha chiesto ai colleghi umbri di essere interrogato al più presto per chiarire la sua posizione, ha anche respinto con forza quanto ricostruito da alcuni quotidiani secondo cui assieme al deputato Pd, Cosimo Maria Ferri (per anni leader di Magistratura Indipendente, la corrente di destra delle toghe) sta lavorando per portare avanti il nome di Viola rispetto a quello di Lo Voi (anche lui di MI ma votato in Commissione da un togato di Area) che, alla vigilia, sembrava destinato a raccogliere senza troppa fatica l’eredità di Pignatone ponendosi come garante di una continuità nella gestione dell’ufficio.
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