“Stiamo aspettando l’esito degli ultimi esami, dovrebbero arrivare nel primo pomeriggio, verso le 16 presumo. Se tutto è ok, verso le 18 si esce, si va a casa dove mi aspettano per una festa in famiglia”. A parlare con l’AGI è Michel Talignani, modenese, in quarantena alla Città Militare della Cecchignola da quando è rientrato con il primo gruppo di italiani da Wuhan
“Siamo stati trattati in modo eccellente – afferma – il personale medico e infermieristico è estremamente gentile, preparato. A nessuna delle nostre domande è mai mancata una risposta. Che dire? Bravissimi”. Paura? “Mah, sinceramente no. E forse perchè è sempre stato gestito tutto molto bene. Anche quando si è saputo che fra noi c’era stato il caso del ricercatore poi portato allo Spallanzani, non c’è stato panico o allarmismo. E poi, per chi aveva necessità c’era sostegno psicologico”.
E a chi potrebbe guardarlo con “sospetto” una volta uscito da dalla Cecchignola, Talignani risponde: “Se esco vuol dire che sono sano al mille per mille. Avrò un certificato del ministero della Salute che lo attesta. La gente deve capire che il pericolo non siamo certo noi che usciamo da qui, a differenza invece di chi sta fuori. E poi niente panico, i casi ad oggi sono solo tre e non sviluppati in Italia”.
Talignani era appena arrivato a Wuhan per un progetto nell’ambito del suo lavoro legato alla lavorazione della ceramica. “Non ho nemmeno avuto il tempo di ambientarmi. Appena atterrato mi hanno praticamente blindato e poi sono rientrato in Italia.
Tornare poi in Cina? Aspettiamo un attimo eh? Ora è presto per dirlo. Nel senso, facciamo passare l’epidemia, vediamo quanto ci vuole…poi si vedrà”. Un gruppo di italiani lascerà quindi la Città Militare questa sera, “esito degli esami permettendo – precisa Talignani – chi puo’ andrà via stasera, saremo accompagnati alla stazione per prendere il treno o in aeroporto. Chi non è riuscito a trovare il volo per oggi andrà via domani mattina. Qualcuno si è anche fatto venire a prendere dai familiari con l’auto”. Insomma, si va verso la fine: “si, speriamo. Arrivero’ a casa tardi stasera, festeggiamo inter nos, ma poi domani…”