“La curva del contagio segnala una situazione in decrescita. E’ un segnale positivo ma non deve indurci ad abbassare la guardia”. Lo ha detto in conferenza stampa Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità.
Nelle Rsa “in alcune zone la mortalità è cresciuta durante le settimane di picco del contagio. Ma la mortalità è legata in qualche modo anche ai picchi influenzali tra gennaio e febbraio, e anche questo ha una sua importanza”. ha sottolineato Brusaferro. “Stiamo svolgendo una indagine approfondita – ha spiegato – ma i dati sono legati ovviamente ai tassi di risposta ai nostri questionari”.
“Il dato di letalità – ha aggiunto Brusaferro – è confermato: le fasce di età sopra i 70 sono quelle che pagano un dazio molto elevato e oltre gli 80 anni hanno un maggiore impatto. Complessivamente solo il 32% sono donne”.
Infine “i dati confermano che le persone con molte patologie pregresse sono più a rischio di mortalità: il 63% dei deceduti aveva più di tre patologie” ha concluso.
Post simili:
- La curva dei contagi cala, ma non è il momento di abbassare la guardia
- Iss: curva dei contagi in calo ma siamo ancora in fase epidemica
- Coronavirus: Iss, l’indice contagiosità è oggi intorno a 1
- Il contagio torna a crescere ma cala la pressione sulle terapie intensive
- “La curva dei contagi dal 20 marzo sembra attenuarsi. Picco a giorni”