
È del 9,2%, significativamente più alta della media mondiale, la letalità del coronavirus in Italia, che in grande maggioranza (poco meno dell’80%) riguarda soggetti sopra i 70 anni. È il dato dell’aggiornamento epidemiologico dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicato oggi.
Si contano tra i 30-39enni solo lo 0,2% dei decessi, l’1% tra i 40-49enni, 3,6% nella fascia di età 50-59, 11,2% in quella 60-69, e poi il dato si impenna con il 35,3% dei decessi tra persone 70-79enni e il 39,7% nella fascia 80-89 anni. L’8,9% riguarda gli ultranovantenni.
Potrebbero essere tre, sostiene l’Iss, gli aspetti da considerare per giustificare un tasso cosi’ alto: tendenza a diagnosticare casi piu’ gravi (con sottostima del denominatore) in particolare in aree con trasmissione sostenuta, la struttura demografica diversa dalla Cina per soggetti over 70 (dato confortato anche dal fatto che la letalita’ e’ confrontabile con quella cinese fino alla decade 60-69 anni) e l’alta letalita’ in contesti fragili.
Tra le patologie più comuni osservati nei soggetti deceduti, ipertensione, diabete, cardiopatie, insufficienza renale. Nel complesso, il 2% dei deceduti non presentava altre patologie, il 21,3% ne aveva una, il 25,9% due e il 50,7% tre o più patologie.
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