Sale a 143.626 il numero dei casi totali di coronavirus nel nostro Paese. In un giorno si sono registrati 4.204 casi in più: un nuovo aumento dunque, dopo un inizio settimana caratterizzato invece da un calo sensibile. Mercoledì erano stati + 3.836, martedì +3.039.
Torna a salire anche il numero dei decessi, 610 oggi contro i 542 di ieri, portando il totale a 18.279. Sono 1.979 i guariti in più (ieri 2.099), 28.470 in totale. Le persone attualmente positive sono aumentate di 1.615 unità (ieri di 1.195), portando il totale a 96.877.
Continuano a calare i ricoveri, anche se leggermente meno dei giorni scorsi: quelli ordinari sono scesi di 86 unità (ieri di 233), portando il totale a 28.399. Le terapie intensive sono scese di altre 88 unita’ (ieri 99), 3.605 in totale. Le persone in isolamento domiciliare sono 64.873. Ancora molto alto il numero di tamponi effettuati, 46.244, anche se meno di ieri, quando erano stati 51.680.
In Lombardia si sono verificati 1388 nuovi casi di coronavirus e 300 decessi nelle ultime 24 ore, secondo i dati forniti dall’assessore al Welfare Giulio Gallera. L’aumento dei casi è dovuto però, ha spiegato, al maggior numero di tamponi effettuati, oggi pari a 9396. In calo di 21 unità i ricoverati in terapia intensiva, pari ora a 1236 pazienti.
Ci sono 440 nuovi casi in provincia di Milano, con il totale che sale a 12.479 contagi. Secondo i dati forniti, in città si sono verificati nelle ultime 24 ore 155 casi, per un totale di 4979 contagi. Nelle altre province la crescita maggiore è a Brescia, 213 unità, Varese (143), Bergamo (112), Monza (91) mentre Como, Pavia, Cremona e Mantova sono sulla sessantina.
I morti in Lombardia hanno superato la soglia delle 10.000 unità. Lo ha reso noto nel punto stampa l’assessore al Welfare, Giulio Gallera. I decessi oggi sono saliti di 300 unità, arrivando a 10.022, mentre i casi positivi sono saliti di 1388 a 54.802, i guariti sono 31.748, di cui 15.706 con un passaggio in ospedale. I ricoveri sono 11.796, i ricoveri in terapia intensiva 1236, 21 in meno di ieri.
Sommario
Sono 28 gli infermieri morti dall’inizio dell’epidemia
Sono 28 a oggi gli infermieri italiani rimasti vittime del coronavirus. Erano 26 fino a ieri, ma nella giornata di giovedì è arrivata la notizia di altri due decessi: due infermiere che lavoravano in ospedale a Bergamo e Cremona. Lo comunica la Fnopi, la federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche. Sono oltre 7mila gli infermieri contagiati, piu’ della meta’ degli operatori sanitari colpiti dal virus nel nostro Paese
In Campania altri 98 positivi per un totale di 3.442
Altri 98 casi di positività oggi al coronavirus in Campania, portando il totale a 3.442. Lo riferisce l’Unità di Crisi della Regione Campania, comunicando i dati del bollettino giornaliero. Con i 2.081 effettuati nella giornata di giovedì 9 aprile, inoltre, il totale complessivo di tamponi in Campania sale a 31.745.
Fontana: “Il picco è passato ma bisogna evitare le furbate”
In Lombardia la situazione sta migliorando, “il picco è passato” ma per scongiurare il rischio di inversioni di tendenza bisogna assolutamente evitare di “fare furbate”, soprattutto durante le feste pasquali: e’ l’avvertimento del presidente della Regione, Attilio Fontana, intervenuto a Telelombardia. “Siamo sempre nella stessa situazione, stiamo leggermente migliorando”, ha detto Fontana, “registriamo piccoli ondeggiamenti che però vanno verso un miglioramento. È la prova che le misure servono e che si deve insistere, non si deve mollare. Secondo quello che mi dicono gli esperti, il picco è passato. Dovremmo continuare con lento ma costante miglioramento”.
“Non bisogna fare furbate”, ha sottolineato il governatore, “soprattutto se si vuole evitare una multa salata. Ho ricevuto conferma dal Viminale e dai Prefetti: Pasqua e Pasquetta saranno giornate di massima allerta sul fronte dei controlli”.
In Francia i decessi sono oltre 12 mila
In Francia si sono superati i 12.200 morti per coronavirus (12.210) ma si è registrato anche il primo calo nel numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva. Come ha riferito il direttore generale della Salute, Jerome Salomon, 369 nuovi pazienti sono entrati in in rianimazione, per un totale di 7.066, 82 in meno rispetto a ieri
In Piemonte quasi 1500 decessi dall’inizio dell’epidemia
Sono 1.487 le persone decedute in Piemonte, 70 soltanto nelle giornata di oggi, risultate positive al Covid-19. Le vittime sono così suddivisi su base provinciale: 605 a Torino, 279 ad Alessandria, 153 a Novara, 105 a Cuneo, 97 a Biella, 76 a Vercelli, 75 ad Asti, 74 nel Verbano Cusio Ossola, 23 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
Sale anche il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, ora a quota di 865 (+ 133 rispetto a ieri). Altri 915 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
Per quanto riguarda i contagi, sono 14.671 le persone finora risultate positive al Covid-19: 6.992 in provincia di Torino, 2.104 in provincia di Alessandria, 1.309 in provincia di Cuneo, 1.226 in provincia di Novara, 776 nel Verbano Cusio Ossola, 700 in provincia di Vercelli, 681 in provincia di Asti, 625 in provincia di Biella, 191 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 67 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 398, mentre i tamponi diagnostici finora eseguiti sono 55.548, di cui 30.781 risultati negativi.
Boris Johnson è uscito dalla terapia intensiva
Il premier britannico, Boris Johnson, è uscito dalla terapia intensiva dove era ricoverato per coronavirus. Lo ha annunciato Downing: “È stato riportato in reparto, dove verrà strettamente monitorato nella prima fase della sua ripresa”. Per poi precisare: “È di ottimo umore”.
In serata il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, aveva informato i cittadini sulla situazione in Gran Bretagna. “Vi ringrazio per il sacrificio ma non ce l’abbiamo ancora fatta, dobbiamo continuare cosi’. Le misure resteranno in vigore fino a quando le prove non ci mostreranno che siamo andati oltre il picco” dei contagi di Covid-19.
In 33 comuni lombardi decessi decuplicati rispetto al 2019
In 33 piccoli comuni della Lombardia il numero di decessi (per qualsiasi causa) è decuplicato a marzo 2020 rispetto al marzo 2019. È la fotografia choc scattata dall’Istat, che ha aggiornati i dati forniti precedentemente estendendoli all’intero mese.
“L’incremento dei decessi per il complesso delle cause – spiega l’Istat – è ravvisabile solo a partire dalla fine di febbraio e dalla prima settimana di marzo ed e’ concentrato nei comuni del nord e del centro in cui l’epidemia si è diffusa di più. In queste aree si osservano aumenti ragguardevoli non solo nei centri urbani maggiori, ma anche in realtà comunali di dimensioni demografiche più contenute: in 33 comuni di piccole dimensioni della Lombardia i decessi nel mese di Marzo sono aumentati di oltre dieci volte rispetto alla media dello stesso periodo 2015-2019”.
Superati i 13 mila contagi in Veneto
Superati i 13 mila contagi da coronavirus in Veneto. A dirlo è la Regione attraverso il bollettino delle 17 che segna 153 casi in più, portando il totale dei contagi dall’inizio dell’emergenza a 13.086. I decessi salgono a 784, 24 in più dalla mattina di oggi.
In Gran Bretagna altri 881 morti, totale sale a 7.978
Le autorità britanniche hanno annunciato il decesso di altre 881 persone contagiate dal coronavirus, che porta il numero totale delle vittime a 7.978. Il ministro degli Esteri, Dominic Raab, ha avvertito che nel Paese “non è stato ancora raggiunto il picco” dell’epidemia.
Il ministro degli Esteri britannico ha riferito di “non aver ancora” parlato con il Boris Johnson, da quando il premier è stato ricoverato in ospedale e lui ne ha assunto le funzioni, subentrandogli alla guida del governo. Secondo quanto ha fatto sapere Downing Street, le condizioni di salute di Johnson continuano a migliorare dopo che è stato ricoverato in terapia intensiva.
L’ex ministro della Difesa, Tobias Ellwood, ha affermato che il primo ministro è “mentalmente in grado di prendere decisioni” e resta “accessibile” alla sua squadra di governo.
Nel mondo superata la soglia dei 90 mila morti
Si sono superati i 90 mila morti per coronavirus nel mondo. È il bilancio fornito dall’agenzia di stampa francese Afp.
Altri 9 medici morti. Il totale sale a 105
Continua a salire il numero di medici morti di coronavirus in Italia. Nelle ultime ore è arrivata comunicazione di altri due decessi, Giulio Matarazzo, odontoiatra, e Emilio Brignole, chirurgo ospedaliero. Sono nove al momento i decessi registrati oggi, il totale sale a 105. Lo rende noto la federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), che riporta nel suo portale listato a lutto l’elenco dei colleghi deceduti. In totale, stando ai dati aggiornati a ieri dell’Istituto Superiore di Sanità, sono 13.522 gli operatori sanitari contagiati.
Gallera: “In Lombardia dati positivi. Ricoveri contenuti”
“I dati continuano ad essere positivi e anche i numeri dei ricoverati sono contenuti’. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, sull’emergenza coronavirus. L’assessore ha anche ricordato che è stato fatto un “reclutamento straordinario dal 20 febbraio ad oggi di 2.434 medici”
Nel Lazio lieve crescita dei casi: 163 di cui 46 a Roma
“Oggi registriamo un dato di 163 casi di positività, con un trend in leggera salita al 3,8% nelle ultime 24 ore”. Così l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, al termine dell’odierna videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle Asl e Aziende ospedaliere e Policlinici universitari e ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
“Il dato di oggi – osserva D’Amato – è in parte dovuto a dei ritardi di notifica nella Asl Roma 6, ma deve essere un monito affinché nessuno abbassi la guardia. Continuiamo tutti uniti verso l’obiettivo del coefficiente R0 (contagiosità 0)”. Ad ogni modo, “continua l’inversione di tendenza: sono circa 2mila in piu’ coloro che escono dalla sorveglianza domiciliare (14.748) di coloro che sono entrati in sorveglianza (12.6184)”. Inoltre, “proseguono i controlli a tappeto nelle case di cura e le Rsa su tutto il territorio con report che vengono inviati ai Carabinieri del Nas per le verifiche di competenza”.
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