“O Santissima Madre Divina, che di cielo e terra siete la regina: c’è questo male che si dimena, incatenatelo con la vostra catena”. Una preghiera “virale”, che spopola sui social sulle ali del web e della speranza di sconfiggere il coronavirus.
È una preghiera rivolta alla Madonna della Catena di Dinami, in provincia di Vibo Valentia, uno dei tanti luoghi di culto che in Calabria attirano migliaia di fedeli all’anno da ogni parte d’Italia. Adesso, al tempo del Covid-16 che ha fatto chiudere anche chiese e santuari, i fedeli non si sono persi d’animo, affidandosi alle sterminate possibilità fornite dalla rete, diventata, di fatto, un luogo di culto e di aggregazione anche religiosa: e così oltre 300mila “abitanti digitali” in questi giorni hanno consultato quest’invocazione pubblicata tre settimane fa sulla pagina facebook del Santuario della Madonna della Catena di Dinami.
A rendere nota la vicenda è il sito della Conferenza episcopale calabra, www.calabriaecclesia.org. Il rettore del Santuario vibonese, don Rocco Suppa, ha fatto propria un’antica preghiera in lingua siciliana rivolta alla Madonna della Catena incaricando il padre domenicano Giovanni Calcara di curarne la traduzione in italiano, postata il 13 marzo sulla pagina facebook del Santuario, pagina curata da Carmelo Casuscelli. E nel giro di tre settimane, “con sorpresa di molti” – riporta ancora il sito della Conferenza episcopale calabra – la preghiera sulla pagina facebook del Santuario vibonese “è stata raggiunta da oltre 300.000 persone che, vogliamo sperare, ottengano da Dio ogni cosa necessaria per recuperare la salute del corpo e la speranza del futuro”.
E la potenza evocativa della preghiera contro il coronavirus, “stu mali ca camina”, per chiedere a Maria di “incatenarlo” è indiscutibile, soprattutto nella versione originale dell’invocazione alla Madonna della Catena, il cui culto ha avuto origine a Palermo nel 1392. «Oh Santissima Matri Divina, ca ri cielu e terra siti la riggina, c’è stu mali ca camina, ncatinatilu ca vostra catina. Mannatilu luntanu luntanu e cu li vostri manu forti chiuritici li porti. Lu vostru mantu ni cunsola, nuatri intra e stu mali fora!», recita la preghiera in siciliano. Preghiera che nella traduzione curata dal padre domenicano Calcara si declina: «O Santissima Madre Divina, che di cielo e terra siete la regina, c’è questo male che si dimna, incatena telo con la vostra catena. Mandatelo lontano lontano, e con la vostra mano forte chiudetegli le porte. Il vostro manto ci consoli, noi dentro, e questo male resti fuori».
Una potenza evocativa che ha indotto anche il settimanale mariano delle edizioni San Paolo, “Maria con Te”, a pubblicare la preghiera alimentando ancora di più la diffusione, anche al di fuori dei canali social.