“Se va fatto, lo si faccia subito senza perdere tempo”. Risponde così in un’intervista a la Repubblica il sindaco di Bergamo Giorgio Gori dinanzi alla possibilità che il governo nazionale trasformi la cintura dei comuni intorno alla sua città in “zona rossa”. Per Gori pertanto potrebbe essere anche una misura giusta dinanzi all’espansione dei contagi, 114 in più in 24 ore, e aggiunge: “Ho letto che gli esperti ritengono ci siano le condizioni, anche a protezione del capoluogo”, ma allora secondo il sindaco bisogna intervenire e agire con la massima rapidità e senza indugio alcuno.
Il sindaco Gori tuttavia non teme che anche Bergamo possa passare da zona gialla a rossa perché “a oggi non ci sono ragioni” anche se il problema principale, semmai, “è lo stress a cui è sottoposto il sistema ospedaliero”, che “è il migliore che si possa avere e regge, anche con il contributo dei privati, ma a questo punto – sottolinea il sindaco – serve un maggior livello di cooperazione su scala regionale e sovraregionale”.
Quanto alla quarantena decretata dal governo, Gori afferma che “oggi noi sindaci siamo chiamati a obbedire e a spiegare nel modo più comprensibile quello che viene deciso” ma io ogni caso, aggiunge, “i provvedimenti mi paiono adeguati”, ma l’importante è anche “come vengono comunicati” perché “trasferire un’idea di coesione tra le istituzioni può fare la differenza”. E conclude: “Quando sarà finita ci diremo se avremo fatto bene o male, ma adesso non è il momento di fare polemica. Serve un fronte unico”.
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