A San Luca, centro reggino dell’Aspromonte, si torna a votare. Da oggi a sabato alle 12 si presenteranno le liste per le consultazioni amministrative in cui, per la prima volta dopo 11 anni, si eleggeranno il sindaco e il Consiglio comunale. Nel palazzo comunale, sin dal 2013, siede una commissione straordinaria, insediata dopo lo scioglimento del Consiglio per infiltrazioni mafiose.
L’ultima volta che i cittadini sanluchesi hanno eletto un sindaco risale addirittura al 2008, quando uscì vincente l’avvocato Sebastiano Giorgi, a capo di una coalizione civica. Da allora, urne e palchi per i comizi sono rimasti chiusi nel deposito. Il primo, ed unico, tentativo di ridare organismi democraticamente eletti risale al 2015, quando venne presentata una sola lista, la coalizione civica “Liberi di ricominciare” che, però, non raggiunse il quorum del 50 per cento più uno degli elettori aventi diritto.
Da allora, ogni tentativo di tornare alle urne è sempre fallito. Nessuno, infatti, è sceso in campo per amministrare il comune calabrese noto, purtroppo, anche per i condizionamenti della criminalità organizzata, la faida di Duisburg e l’epoca dei sequestri. Eppure, San Luca è pure tanta cultura e panorami suggestivi. È il paese che ha dato i natali a Corrado Alvaro. È arroccato nella suggestiva area dell’Aspromonte. Ma tutto questo non è mai diventato una vera occasione di sviluppo. Negli ultimi anni il lavoro dei commissari è stato promosso a pieno voti dai cittadini, al punto che nessuno ha voluto avanzare la candidatura. “Meglio i commissari”, hanno evidenziato alcuni cittadini, “almeno hanno ridato un minimo di regole al nostro paese”.
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E poi c’è quell’ombra di scetticismo rispetto ai legami con la ‘ndrangheta: “Il rischio è che chiunque siano gli eletti, qualcuno possa poi puntare il dito per legami di parentela, sospetti vari, portando all’ennesimo scioglimento”. Il paese è piccolo, poco meno di quattromila abitanti, per cui ognuno ha in famiglia qualche legame sospetto, dubbio, pericoloso. Ed allora, “restino pure i commissari”, è stato il ragionamento fino ad oggi.
L’ombra della ‘ndrangheta a San Luca è più di un effetto mitologico. Dall’anonima sequestri, alla faida tra cosche rivali, culminata il 15 agosto del 2007 con la strage di Duisburg: sei morti ammazzati per proseguire l’interminabile scia di sangue tra le famiglie Pelle-Vottari in guerra con i Nirta-Strangio.
Ora, invece, sono state raccolte le firme per la presentazione di due liste, che si contenderanno la vittoria nelle elezioni in programma il 26 maggio prossimo. Una guidata dal candidato a sindaco Klaus Davi, massmediologo, con in lista anche il poliziotto Giuseppe Brugnano, segretario nazionale della Federazione sindacale di Polizia (Fsp) e anche l’ex capo della Protezione civile Calabria, il geologo Carlo Tansi; l’altra invece candida a sindaco Bruno Bartolo, infermiere in pensione, con la passione per la politica, ed altri cittadina di San Luca. Da sabato il via alla campagna elettorale, con una sola certezza: San Luca dal 27 maggio prossimo avrà il suo sindaco, finalmente.
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