Cronaca

Il nuovo bollino di Twitter contro i messaggi d’odio (che potrebbe colpire Trump)

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Quella di Twitter è una vera svolta. Il social media creato da Jack Dorsey indicherà con un’etichetta, una sorta di bollino rosso, i contenuti che violano le sue regole comportamentali. Ovvero quelli che risulteranno essere violenti, offensivi o portatori di fake-news. Il marchio colpirà i post di personaggi politici e istituzionali che dovessero infrangere le regole di comportamento previste, cosa che in passato è avvenuto più volte.

Nel mirino della nuova sanzione rientrano i tweet scritti da politici o da funzionari governativi, il cui account sia verificato, che hanno oltre 100 mila follower. In un articolo sul blog aziendale, i vertici della piattaforma spiegano così la decisione di attaccare queste figure politiche e istituzionali: “Per la natura delle loro posizioni questi leader hanno un’influenza eccessiva e talvolta dicono cose che potrebbero essere considerate controverse o invitare al dibattito e alla discussione. Una funzione critica del nostro servizio è fornire un luogo in cui le persone possono rispondere apertamente e pubblicamente ai loro leader e renderli responsabili”.

La nuova funzionalità spunterà fuori nelle home degli utenti che, in particolare, seguono un determinato politico o funzionario che pubblicherà un tweet contenente questo tipo di messaggi. Ma il bollino potrebbe apparire anche in altre aree del sito come la banda di ricerca. L’altro elemento da tener conto è che non si tratta di una misura retroattiva: i vecchi tweet resteranno impuniti. Quelli nuovi, invece, verranno fortemente penalizzati e appariranno con meno frequenza nella timeline degli utenti. 

“Nonostante violassero le regole – afferma una nota pubblicata da Twitter – in passato abbiamo consentito la presenza di alcuni tweet poiché erano di pubblico interesse, ma non erano chiari il come e il quando di questi contesti. Abbiamo deciso di intervenire, introducendo una serie di misure che chiariranno tali contesti”. L’obiettivo finale è quello di “proteggere il dibattito pubblico”

La decisione arriva nei giorni delle ennesime critiche di Donald Trump al social network, accusato dal presidente americano di impedire a potenziali follower di seguirlo. In passato, proprio in riferimento a Trump e ad altri politici sovranisti e populisti, sono state diverse le voci che si sono sollevate per rimproverare a Twitter un lassismo che in altri casi, a comuni cittadini, non era stato consentito. Fu l’inquilino della Casa Bianca, ad esempio, a ritwittare un filmato che sembrava incoraggiare la violenza contro un musulmano o a lodare un parlamentare che trattava brutalmente un giornalista. Per non dire degli insulti propinati contro giudici e oppositori.

Le nuove modalità del social network non saranno affidate a un algoritmo, spiega Twitter, ma il frutto di un equilibrio tra “la libertà di espressione” e la necessita’ di “ridurre al minimo la sofferenza che essi provocano”: di conseguenza sarà possibile vedere e leggere questi messaggi per l’importanza di chi li pubblica ma prima di poterlo fare il lettore si troverà di fronte un avviso. Un “bollino” che forse sarà anche più efficace di un’eventuale, e da tanti richiesta, censura preventiva. 

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