Cronaca

Il ministro Costa auspica “una ripresa economica in chiave green”

Scoprire le imprese che inquinano a produzione ferma per ripartire secondo una logica diversa. Proteggere mari e fiumi proprio ora che la natura sta riconquistando i suoi spazi, sostenere azioni di contrasto ai cambiamenti climatici.  Dal ministero dell’Ambiente con Sergio Costa, si guarda ad una ripresa tutta in chiave green perché proprio ora potrebbe essere il momento di puntare a nuovi modelli economici all’insegna della sostenibilità, a tutela del pianeta e della salute, e perché adesso, “siamo al punto zero”. Con un plauso ai cittadini italiani che in un momento molto difficile per il paese hanno mostrato un “grande senso di responsabilità nel seguire le prescrizioni”.

E nell’attesa che il semaforo sia verde, “Abbiamo attivato una task force costituita da Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitanerie, insieme ad Ispra ed Arpa – spiega all’AGI il ministro Sergio Costa – per procedere con controlli serrati sul territorio e cercare di individuare le situazioni di maggiore criticità. Un’iniziativa nata dalla constatazione che in questo periodo, a produzione ferma, abbiamo potuto notare come mari, corsi d’acqua, laghi stiano tornando trasparenti. La natura si sta riappropriando dei propri spazi, e sta a noi individuare il modo di proteggerla, nella consapevolezza che quando tutto ripartirà dovrà farlo secondo una logica diversa”. Mentre un intero Paese è in lockdown infatti, la natura è in una sorta di stato di “grazia”. Come possiamo fare per mantenerlo in vista della ripartenza? 

“La ripresa economica e la ripartenza delle attività di vita quotidiana nel post Covid – dice ancora Costa –  dovranno avvenire necessariamente in chiave green, e continuando con le azioni di contrasto al climate change. Possiamo dire che oggi siamo al punto zero, ma presto il Paese tornerà a produrre, e dovremo farlo seguendo un paradigma diverso, costruendo insieme una nuova normalità”.

L’estate si avvicina… “Speriamo di poter tornare pian piano alla normalità –  commenta il ministro –  nel frattempo procediamo con le campagne a tutela dei mari e delle coste, lottando contro l’utilizzo della plastica monouso. Siamo anche intervenuti per agevolare la gestione delle Aree marine protette, anticipando una prima tranche del riparto annuale delle risorse, per un totale di oltre 1,8 milioni di euro. Un’operazione volta a garantire, in anticipo di alcuni mesi, i flussi finanziari necessari per il corretto funzionamento delle Aree marine protette”.

E per ripartire in chiave green ci sono anche i nuovi CAM, i criteri ambientali minimi. Quale sarà il loro impatto e come possono incidere positivamente nel nuovo corso green? “Possono incidere notevolmente – spiega ancora Costa –  in quanto costituiscono un veicolo straordinario per orientare il mercato e lo sviluppo futuro verso la sostenibilità. Parliamo infatti di settori chiave per la vita delle nostre città e che, dal punto di vista economico impegnano ogni anno cifre rilevantissime per la Pubblica amministrazione.  Pensiamo ai 193 milioni per il verde pubblico, ai 3,45 miliardi di euro per il comparto della ristorazione collettiva, cifre che, grazie all’aggiornamento dei CAM, potranno essere più facilmente indirizzate a sostegno dell’economia circolare”. 

Ma sui temi dell’ambiente c’è una maggiore consapevolezza da parte del cittadino italiano? “I cittadini stanno dimostrando una consapevolezza crescente –  sottolinea Costa –  e per questo dobbiamo probabilmente ringraziare anche le nuove generazioni: studenti e giovani che sono scesi in piazza per rivendicare il diritto ad ereditare un mondo più pulito, uno sviluppo più sostenibile. La loro è una presa di coscienza che non va sprecata: per questo abbiamo spinto al massimo affinché dal prossimo autunno la formazione ambientale entri a far parte dei programmi scolastici”.

Il volontariato, le forze dell’ordine e i medici sono in prima linea contro il coronavirus. Ma anche il cittadino, restando a casa, è stato chiamato in causa. “Gli italiani stanno dimostrando un grande senso di responsabilità e rispetto nel seguire le prescrizioni indicate. Inoltre – conclude Costa – stare a casa è anche un modo per incrementare comportamenti virtuosi, come l’educazione alla raccolta differenziata che il Ministero dell’Ambiente sta incentivando in queste settimane anche attraverso la campagna social #ricicloincasa, che invita adulti e bambini ad approfittare del tempo a disposizione per incrementare azioni green”.

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