“Senza salute non c’è neppure la ripresa economica: il rigore quindi deve essere massimo per tenere in sicurezza il Paese”: lo ha detto il ministro degli affari regionali e dell’autonomia Francesco Boccia parlando a Bologna davanti alle autorità in occasione dell’arrivo all’Aeroporto Marconi dei 52 infermieri volontari destinati a combattere in prima linea il coronavirus, di cui 20 assegnati all’Emilia Romagna, gli altri a Lombardia e Trentino.
Con Boccia, c’erano Fabio Ciciliano della Protezione civile e Domenico Arcuri, commissario all’emergenza Covid-19; ad attenderli nello scalo, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e la prefetta di Bologna, Patrizia Impresa.
“Forze dell’ordine e forze armate sono diventate il nostro pilastro – ha detto ancora Boccia – perchè non avremmo potuto -protezione civile e commissari per l’emergenza- fare in tempi così rapidi tutto quello che è stato fatto: Ovviamente lo stato c’è, in tutta Italia da Nord a Sud, e c’è a partire dalle aree più critiche. La Lombardia tra queste è la priorità assoluta del Paese per lo stato di criticità, cosi’ come le aree di Piacenza e Rimini in Emilia Romagna, tra le aree più ferite, sono per noi una ossessione quotidiana”.
E ancora, rivolto agli infermieri:
“Ho ringraziato tutti prima dell’imbarco, tutti sanno che la protezione civile è al loro fianco, da questo momento in poi c’è il passaggio di consegne alle regioni. Però la relazione con la protezione civile resta, forte e compatta, per qualsiasi cosa noi ci siamo, ancora grazie per aver lasciato le vostre famiglie. Vedo che avete zaini anche piccoli: mi hanno spiegato che a voi basta il camice, per questo i vostri trolley e zaini sono piccoli”.
“Penso vi sentirete a casa vostra, anche se avremmo preferito accogliervi come turisti, ma per ora dovete accontentarvi che vi accogliamo come operatori in prima fila”: così ha voluto invece salutare gli infermieri volontari il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
“Grazie per il vostro cuore – ha proseguito Bonaccini – l’Emilia Romagna è una regione che solitamente è ricordata per essere sempre pronta a partire con i suoi cittadini laddove c’e’ bisogno: però da soli anche noi non ce la possiamo fare. L’Italia dimostra in questi casi che ci sono tante persone che hanno un cuore straordinario, come il vostro”.
“Siamo una terra che ha saputo affrontare emergenze drammatiche nel corso del dopoguerra, sette anni fa un terremoto disastroso- ha concluso il presidente dell’Emilia Romagna – credo che con tanta pazienza sapremo cavarcela anche questa volta, anche grazie a voi”.
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