Cronaca

Il giorno dei funerali di Nadia Toffa

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Nadia Toffa 

Un lungo applauso e poi il silenzio rispettoso. Così alle 10 e 25 piazza del Duomo di Brescia ha accolto il feretro di Nadia Toffa all’ingresso in cattedrale. Da tutta Italia sono arrivati a Brescia per salutare la conduttrice scomparsa martedì, stroncata da un cancro a 40 anni. Tra migliaia di persone comuni anche tanti colleghi della Tv de Le Iene e dei programmi Mediaset.

Le parole di Padre Maurizio Praticiello

Il feretro è stato accolto in chiesa dal parroco di Caivano (Napoli), Maurizio Praticiello, simbolo della lotta nella terra dei fuochi con gli amici che hanno indossato una maglietta con la scritta Ie “jesche pacce pe te!”, in tarantino “Io esco pazzo per te” in un progetto benefico.

“Nadia era dalla parte dei deboli – ha ricordato dal pulpito don Maurizio -. Come Gesù è stata amata e odiata. Pagheremo la voglia di giustizia e verità come ha fatto Nadia, amata per la sua sete di verità. Hai saputo fare del tuo lavoro una missione”. 

L’omelia e il ricordo

Un esempio da imitare. Così Padre Maurizio Patriciello ha voluto ricordare nella sua omelia Nadia Toffa. Davanti a colleghi e migliaia di persone comuni arrivate a Brescia da tutta Italia, il prete ha voluto riaccendere la speranza. “Abbiamo un debito di riconoscenza verso questa ragazza – ha detto don Maurizio -. Nadia, sei stata capace di mettere l’Italia sottosopra unendo il Nord e il Sud, la Terra dei fuochi con Brescia. In questi giorni mi sono arrivati centinaia di messaggi. Sei entrata nel cuore di tutti e non perche’ eri un volto della tv. Nadia è stata amata, non solo stimata”.

“Hai chiamato il cancro con il suo nome dando coraggio a tutti noi – ha proseguito -. Hai raccontato le tue fragilità dandoci coraggio. Nadia ha avuto fame e sete di giustizia, è arrivata là dove la gente era bistrattata e maltrattata. Come nella mia terra, la Terra dei Fuochi, dove il terreno è inquinato anche dai rifiuti del Nord, con la complicità della nostra camorra. Hai gridato ai cristiani sopiti che Dio non è cattivo”.

“Donna coraggiosa. Come si fa a comprendere una ragazza bella che decide di parlare apertamente della sua malattia? Più terribile della malattia c’è solo la vergogna di essere malati – ha spiegato dal pulpito il sacerdote -. Negli ultimi giorni tutti sapevano che il suo silenzio significava la cosa peggiore. Per Nadia la vita è stata vita fino all’ultimo respiro. Lei ha detto: ‘La preghiera è un abbraccio’. Non dimentichiamolo, abbiamo il dovere di dirlo a tutto il mondo. Abbiamo il dovere di ricordare a tutti la sua lotta. Dobbiamo raccogliere quello che ha lasciato perché nulla di quello che ha lasciato, nulla vada perduto”.

Anche i detenuti del carcere cittadino hanno voluto rendere omaggio alla reporter. Hanno così fatto una colletta per acquistare una corona di fiori che è stata consegnata al Teatro Santa Chiara, dove era stata allestita la camera ardente. “Nadia che è sempre stata paladina della giustizia”, hanno scritto in una lettera i detenuti che non hanno potuto partecipare ai funerali di oggi.

La delegazione pugliese

Una rappresentanza di Taranto ha raggiunto questa mattina la cattedrale di Brescia per partecipare ai funerali. Nadia Toffa era infatti cittadina onoraria di Taranto, su delibera del Consiglio comunale, riconoscimento che le era stato dato per le sue battaglie in difesa della salute dei tarantini, e dei bambini in particolare modo, minacciata dall’inquinamento del polo siderurgico.

La rappresentanza tarantina è a Brescia grazie alla messa a disposizione di mezzi di trasporto da parte del Comune di Taranto, col sindaco Rinaldo Melucci, e di un imprenditore privato, Massimo Giove, che è anche presidente del Taranto Calcio. In ricordo della Toffa la mattina del 14 è stata celebrata una messa nel rione Tamburi, nella chiesa Gesu’ Divin Lavoratore, in quel rione al centro di tanti suoi servizi televisivi proprio per la vicinanza all’acciaieria.

Per il presidente di Confindustria Taranto, Antonio Marinaro: “Ci sono uomini e donne che, pur non avendo avuto i natali nella nostra città, si legano fortemente alla nostra storia, attraverso le loro azioni ed il loro stesso attaccamento a Taranto ed alle sue complessità. Nadia Toffa – afferma Marinaro – era sicuramente una di queste eccezionali persone. A lei dobbiamo non solo la commemorazione del suo essere, della sua grande generosità e di una straordinaria sensibilità verso le problematiche del nostro territorio, ma anche l’impegno da assumere per un ricordo che non dovra’ mai cancellarsi”.

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