Il Duomo di Milano dal 2 marzo riapre ai turisti, dopo una settimana, anche se con diverse cautele: “i flussi devono essere organizzati e programmati”. Nel primo giorno di apertura la consueta lunghissima coda di almeno 10 metri per accedere alla Cattedrale non c’era. I primi turisti, che alle 9 (i nuovi orari sono 9-18) erano già davanti al portone, erano quattro ragazzi giapponesi. All’interno della Basilica simbolo della città, diversi orientali con la mascherina. Lo scenario è molto diverso da quello a cui si era abituati.
Con le nuove regole, stabilite nel decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus, l’accesso alle Terrazze dove si può passeggiare tra le splendide guglie e ammirare lo skyline della città a 70 metri di altezza, sarà possibile salire soltanto a piedi, gli ascensori non si possono usare. L’impegno è per oltre 200 scalini, ma ne vale la pena.
Gli ingressi sono scaglionati e le visite guidate sono consentite per gruppi di massimo 10 persone per volta. Questo, per evitare assembramenti all’interno delle aree del complesso monumentale del Duomo di Milano.
Proseguirà regolarmente l’apertura dell’area riservata alla preghiera, tutti i giorni dalle ore 7.00 alle ore 18.00, mentre sono sospese le celebrazioni aperte ai fedeli.
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