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Se l’istituto bancario non vuole aprire un conto corrente all’estero
Esistono ovviamente delle situazioni nelle quali il rifiuto è ammesso ma è bene conoscerle proprio per evitare di incappare in situazioni nelle quali la residenza in un paese terzo dia la motivazione di rifiuto (ingiustificata).
Se non vengono rispettate le norme anti-riciclaggio di denaro o si sospetta il finanziamento di atti illeciti, l’apertura del conto viene negata. Ostacoli o rifiuti potrebbero insorgere anche se possedete un altro conto in un altro paese e non esiste giustificazione all’apertura di un secondo conto in un paese che non sia quello di residenza.
La situazione seguente: nessun conto nel paese di residenza e più conti all’estero è estremamente sospetta per gli istituti di credito che, in questo caso, possono rifiutarsi di aprire un conto corrente all’estero per voi. Ovviamente, in caso di comprovati e documentati motivi, potrete richiedere ricorso ma ovviamente dovrete fare i conti con i tempi lunghi della burocrazia.
Quali sono le operazioni fattibili quando andate ad aprire un conto corrente all’estero
Ovviamente sono previste tutte quelle operazioni che potreste comunque fare nel vostro paese di residenza. Aprire un conto corrente all’estero infatti non è scienza nucleare, né un qualcosa che vi limiti nelle azioni quotidiane o nella vostra routine.
Potrete quindi:
- effettuare un deposito
- ritirare contante
- ricevere o eseguire pagamenti
- fare acquisti mediante carta di credito.
Quando decidete di aprire un conto corrente all’estero (ProTax) infatti dovrebbe essere prevista anche la possibilità di acquisire una carta di pagamento (di debito o di credito a seconda delle vostre necessità) che vi permetta di fare acquisti in sicurezza sia nel mondo fisico che in quello digitale.