“La dimensione dell’epidemia non è valutata su scala nazionale. Abbiamo la conferma dall’Ecdc che i casi sono fonte di contagio solo nel momento in cui hanno i sintomi e che se le persone con infezione vengono rapidamente identificate il rischio va da basso a molto basso”. Lo ha detto Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, nel corso della conferenza stampa organizzata per fare il punto dopo l’annuncio dei primi due casi di coronavirus a Roma.
“I farmaci sono utilizzabili quando esistono prove e quando le agenzie regolatorie li approvano. Esistono farmaci candidati, che è ben diverso da farmaci registrati e utilizzabili. Sono farmaci messi a punto per altre patologie, al momento sono indicati solo per le zone ad alta circolazione epidemica. Non esistono cure per questa malattia, solo trattamento sintomatico e, ove necessario vanno gestite le comorbosità”.
La cura per la coppia cinese “prevede reidratazione per via endovenosa, la terapia antibiotica per il paziente maschio e una terapia locale per la congiuntivite della moglie”, ha poi spiegato Emanuele Nicastri, direttore divisione Malattie infettive dell’Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
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