Cronaca

Il commento di Tiziano Renzi dopo la conferma degli arresti domiciliari

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(Agf)

Tiziano Renzi 

Nel giorno in cui il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze, Angela Fantechi, conferma la misura cautelare degli arresti domiciliari per Tiziano Renzi e Laura Bovoli, il padre dell’ex premier affida a un lungo post sul suo profilo Facebook per sfogare tutta la sua amarezza per quello che sta avvenendo e li riguarda.

In attesa delle decisioni del tribunale del Riesame nell’udienza fissata mercoledì 6 marzo, Tiziano Renzi spiega: “Gli avvocati che ci seguono e che ringrazio ci chiedono di aspettare il processo per difenderci in aula. È un linea seria, che rispettiamo. Ma è anche vero che nei fatti i media ci processano ogni giorno e noi non abbiamo diritto di parola. Uso questo post allora per chiarire alcuni punti: La nostra azienda di famiglia – Eventi6 – non ha mai avuto nessun problema con bancarotte o false fatture o lavori in nero. Mai. Chi dice il contrario mente e ne risponderà civilmente e penalmente”.

Secondo: “Le accuse riguardano altre realtà, cooperative, alcune delle quali hanno fatto o rischiano di fare bancarotta. L’accusa ritiene che queste cooperative fossero guidate dall’esterno da noi. Falso. Noi ci siamo sempre preoccupati che chi lavorava con noi facesse un buon servizio ma non siamo mai stati gli amministratori di queste cooperative, nemmeno amministratori di fatto”.

Infine: “Ciò che abbiamo amministrato noi non è mai fallito, mai”. Quanto alla vicenda giudiziaria: “Non entro nel merito del procedimento – scrive Tiziano Renzi – né della enormità della misura degli arresti domiciliari. Non vi dico come stiamo a saperci trattati come delinquenti, esposti tutti i giorni sui Tg e sui media, insultati sui social. Siamo rappresentati come criminali, i criminali più pericolosi d’Italia. Mi sembra un incubo allucinante. Non importa tuttavia come stiamo noi. Per me l’unica cosa che importa è la verità. E fosse anche l’ultima cosa che faccio combatterò fino all’ultimo giorno per vederla affermata. Sto per arrivare ai 70 anni: non pensavo di passare in tribunale la mia vecchiaia ma lo farò a testa alta perchè io conosco la verità. Mi dicono: confessa e ti faranno uscire. Non posso confessare ciò che non ho fatto. Noi non abbiamo commesso i fatti per i quali siamo privati della libertà”.

“Lotteremo con tutte le nostre forze per difendere la dignità e l’onore di due persone che in 35 anni di carriera non hanno mai avuto fallimenti, bancarotte e lavori in nero. Nei prossimi giorni illustrerò qui punto punto le ragioni per le quali l’accusa che ci viene fatta è assurda. Ci difendiamo in tribunale, certo. Ma se dobbiamo essere massacrati ogni giorno sui media, ci difenderemo anche qui. Dico grazie – conclude Tiziano Renzi – a chi ci sta sostenendo con la preghiera: chi ci conosce sa che per noi è un sostegno prezioso”.

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