Un tubo di alluminio anodizzato 22 centimetri di altezza per 4 di larghezza che contiene all’interno dell’acqua facilmente ricaricabile. Funziona con una normale batteria e con una ricarica si può utilizzare circa 20 volte. È il bidet portatile messo in commercio dalla Sonny e inventato da Zack Levinson, americano, al quale l’idea pare sia venuta pensando soprattutto al conseguente smodato utilizzo di carta igienica in sostituzione dell’acqua del bidet. Gli americani infatti consumano 36,5 miliardi di rotoli di carta igienica all’anno, che costano al pianeta circa 15 milioni di alberi.
Il bidet portatile Sonny disegnato dalla Box Clever, azienda leader nel mondo del design industriale, offre una nebulizzazione spray che dura, a scelta, tra i 25 e i 40 secondi; è disponibile in diversi colori, naturalmente, ed è facilmente trasportabile in una borsetta.
Il progetto è stato realizzato grazie ad una campagna di crowfunding che, come è possibile verificare sul sito ufficiale, ad oggi ha raccolto quasi 950 mila dollari da 8.500 investitori. Le prime spedizioni partiranno, è previsto, già il prossimo dicembre al prezzo di 90 dollari, un prezzo accessibile considerando, oltre l’utilità dell’oggetto in sé, anche il favore che faremmo all’ambiente.
D’altra parte, come spiega lo stesso Levinson: “Se smettiamo di usare sacchetti di plastica nei supermercati, sostituendo asciugamani di carta con super assorbenti e scrivendo su quaderni di carta riciclata, perché continuiamo a usare carta salviette igieniche e umide?”.
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La BBC ha recentemente definito il bidet (quello fisso) “un simbolo universale della supremazia igienica italiana” si sta rapidamente diffondendo nel mondo, oltre a Spagna, Portogallo, Argentina e Giappone, luoghi dove è ormai comunemente utilizzato. Un passaggio che potrebbe passare, appunto, anche dal bidet portatile della Sonny.
Quanto all’invenzione italiana, è storia ormai nota che in realtà non ce lo siamo inventato noi il bidet, ma fu un francese, che esportò in Italia il suo prodotto grazie a Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, regina di Napoli, che se ne fece installare uno nel suo bagno personale nella Reggia di Caserta.
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