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Pietrangelo Buttafuoco
L’estate è la stagione delle vacanze, dove in genere si ha più tempo per leggere dei libri e non soltanto le news sul telefonino. Agi ha chiesto a Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e scrittore, Premio Campiello nel 2006 con “Le uova del drago”, primo di sette romanzi che lo hanno portato a diventare uno dei principali punti di riferimento della letteratura e della cultura italiana di questi anni.
“Buttiamoci sulla poesia – esordisce Buttafuoco – che è perfetta per quando si è in una situazione di relax, sia una sdraio a bordo mare che una passeggiata in montagna, oppure quando si è immersi in quel momento meraviglioso che è il frantumarsi della giornata in campagna. Consiglierei certamente le poesie di Lucio Piccolo e sicuramente il “Cyrano de Bergerac” di Edmond Rostand; poi, proprio perché la poesia non è soltanto in versi ma è una pagina scolpita nell’emozione e nei sentimenti, niente di meglio che lasciarsi travolgere, ancora una volta, da quella sarabanda sgargiante e travolgente che è “Il maestro e Margherita” di Michail Bulgakov”.
Buttafuoco ne approfitta anche per sfatare un mito, quello della letteratura estiva “leggera”, cosiddetta “da ombrellone”. “Quando si è in vacanza, in realtà, tutto bisogna fare tranne che inseguire la letteratura “da evasione”: è una stupidaggine. La letteratura di evasione può essere buona solo per chi non è in grado di concentrarsi più di tre minuti su una pagina. Allora è il momento buono per affrontare le cose serie, così sempre in ambito di poesia, ma in un innesto teoretico, senza dubbio il testo più accattivante, dolce, struggente, di una scrittura ostica qual è quella di Martin Heidegger, e cioè il suo saggio dal titolo “La poesia di Hölderlin”.
Mettendo da parte la poesia, lo scrittore prosegue con la narrativa: “Poi, proprio perché è estate e c’è la possibilità di avere la mente pronta ad accogliere le suggestioni, io mi dedicherei alla lettura di un classico sempre citato ma mai ben inghiottito che è l’italianissimo “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni. Invece, per quel che riguarda la letteratura a metà tra la saggistica, la poesia e la meraviglia di gustare una prosa perfetta io consiglio Francesco Palmieri, e di Francesco Palmieri vanno bene tutti i suoi libri. Tutti”.
Proseguendo sugli autori più contemporanei Buttafuoco prosegue con i suoi consigli e le sue analisi approfondite: “I Leoni di Sicilia” di Stefania Auci. Un libro attualmente in classifica, ma è l’unico che mi sento di consigliare, gli altri sono francamente imbarazzanti”. Buttafuoco ci tiene anche a consigliare qualcosa di politicamente scorretto e la sua scelta ricade su quello che definisce “il libro in assoluto più politicamente scorretto”, ovvero: “L’Iliade, a cui aggiungerei anche, perché è meraviglioso, “Le Troiane” di Euripide, dove si dimostra ciò che i greci nella loro grandezza riuscivano a fare e che noi contemporanei non riusciremmo mai a fare, ovvero rendere l’onore delle armi, la pietas e la gloria al nemico sconfitto. Vedere nelle “Le Troiane” di Euripide venir riconosciuta la grandezza di Ilio è un po’ come immaginare oggi gli americani scrivere un capolavoro della letteratura rendendo omaggio alla Germania: impossibile. Nello splendore dell’epoca greca questo era tale, perché leggendolo, magari chi ha il privilegio di poterlo vedere in un allestimento al Teatro Greco di Siracusa, si renderà conto di come le torri di Ilio in fiamme siano eguali alle mura di Dresda bombardate, solo che Euripide, che è greco, omaggia Ilio, oggi sarebbe impossibile, avendo trasformato il nemico in un imputato, raggiungere vette di immedesimazione dettate dalla poesia”.
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