Massimo Gramellini ha risposto sulla sua rubrica alle critiche ricevute ieri dopo l’articolo su Silvia Romano. Il vicedirettore del Corriere della sera ha accusato i social di aver estrapolato il senso di una frase e di averlo messo alla gogna senza motivo:
In tanti anni di corsivi quotidiani ho scritto la mia quota parte di sciocchezze, ma non ho mai replicato a un attacco ingiusto. Se stavolta lo faccio, è solo per segnalare un pericolo che ci riguarda tutti. I social hanno instaurato la dittatura dell’impulso, che porta a linciare prima di sapere e a sostituire la voglia di capire con quella di colpire. Si tratta di una minoranza esigua, ma non trascurabile, perché determinata a usare uno strumento alla moda per condizionare, storpiandola, la realtà. Persone che, in nome del Bene, arrivano ad augurarti di morire.
Gramellini quindi spiega che ha dovuto spendere molto tempo a rispondere alle mail di chi lo criticata per eccesso di empatia nei confronti della volontaria italiana. Prima di accorgersi che sui social l’intepretazione è stata completamente diversa, una “marea di segno opposto”, ‘gabbiani da tastiera’ che avrebbero organizzato lo ‘shit storm’, la tempesta di commenti negativi, spesso violenti.
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